“L’ispettore generale“ di Nikolaj Gogol’ con Rocco Papaleo protagonista

 

Debutta martedì 9 gennaio 2024, alle 19.30, al teatro Carignano, la pièce teatrale ‘L’ispettore generale’ di Nikolaj Gogol’ per l’adattamento e la regia di Leo Muscato, protagonista in scena Rocco Papaleo insieme a Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutri, Marta Dalla Via, Gennaro Di Biase, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Michele Schiano di Cola, Marco Vergani.

Rocco Papaleo è protagonista de ‘L’ispettore generale’ di Gogol’, uno dei più grandi capolavori della letteratura russa, scritto quasi duecento anni fa, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, grazie anche alla resa registica di Leo Muscato. Nella Russia del 1836 per controllare la vita e l’operato dei suoi sudditi, lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione ,suhe altro non è che una sorta di inquisizione che persegue e ostacola tutti i liberi pensatori, tra cui Dostoevskij, Puskin e lo stesso Gogol’. In breve tempo questo sistema scatena un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa e esponenzialmente aumenta il livello di corruzione tra i funzionari statali.

‘L’ispettore generale’ è una commedia satirica estremamente divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene il potere e si ritiene intoccabile. È, forse, l’opera più analizzata, criticata, incompresa, osteggiata della letteratura russa di tutti i tempi, tanto che Gogol si sentì in obbligo di scrivere diversi testi che fugassero i fraintendimenti sorti al suo debutto.

Commedia satirica impastata di fraintendimenti e di giochi di ruolo, fra le più divertenti taglienti che mai siano state scritte, Revisor ( questo il titolo originale) è un affresco di una società allo sbando, di cui Gogol’ si prende gioco, in particolare di chi detiene il potere. Corrotti, approfittatori, affaristi, sfruttatori, gli abitanti della Russia zarista sono presi al laccio dai loro stessi inganni. Si tratta di una commedia in cui nessuno si salva, dove emergono, quali elementi strutturali, la mascalzonaggine, l’imbroglio, l’assenza di buona fede da parte del protagonista e degli altri personaggi.

Scritta nel 1836, ‘L’ispettore generale’ è una tipica espressione del teatro gogoliano e del suo tentativo di denunciare, attraverso riso e comicità, quella burocrazia corrotta della Russia zarista, dove a dominare l’esistenza sono l’ingiustizia e il sopruso. Sembra suggerire Gogol ‘che non è l’uomo a essere malvagio, ma la società a renderlo tale. Oggi la commedia di Gogol’ rivive grazie alla regia di Leo Muscato, regista di opera e di prosa, drammaturgo e pedagogo, capace di muoversi agilmente tra i classici e i testi contemporanei, senza mai perdere di vista le contraddizioni della realtà e del tempo presente.

Non era la prima volta che sulle scene russe venissero rappresentati gli abusi quotidiani dei burocrati statali. Ma tutti i testi precedenti erano sempre stati basati sulla contrapposizione tra il bene e il male, con personaggi positivi e personaggi negativi. Ne ‘L’ispettore generale’, invece, per la prima volta i personaggi sembravano essere tutti negativi e per gli spettatori dell’epoca questo era inconcepibile. Persino il finale risultava ambiguo, sia perché sulla scena non venivano rappresentati il trionfo della giustizia e la punizione dei corrotti, sia perché non era esplicitato se il vero ispettore generale annunciato nell’ultima scena avrebbe fatto giustizia o si sarebbe comportato come il falso revisore.

Il testo di Gogol’ è molto più metaforico che naturalistico e denuncia, attraverso il riso e la comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista. ‘L’ispettore generale’ apre le porte ad un mondo dove dominano ingiustizia e sopruso. Non è l’uomo a essere malvagio, ma la società a renderlo corrotto, corruttore, sfruttatore e imbroglione.

 

Teatro Carignano

Dal 9 al 21 gennaio 2024

Di Nikolaj Gogol’

Adattamento e regia di Leo Muscato

Con Rocco Papaleo

Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Nazionale

 

Mara Martellotta

Foto Tommaso LePera

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