RICERCA SANITARIA E BIOMEDICA: PROGETTI STRATEGICI MA È ORA DI FARE CHIAREZZA SUI PERCORSI.
Al termine della riunione della IV commissione del Consiglio regionale riunitasi ad Alessandria per discutere di ricerca sanitaria e biomedica con i vertici dell’azienda sanitaria locale e del DAIRI ( la struttura che si occupa per la Regione Piemonte di ricerca sanitaria e biomedica inserita in Azienda zero, che ha sede proprio in Alessandria), restiamo senza tante risposte che ci saremmo aspettati e con molte preoccupazioni su tre temi importantissimi per il nostro territorio come il futuro della ricerca sanitaria e biomedica, la trasformazione dell’ASO di Alessandria in Azienda universitaria e il futuro dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).
Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Domenico Ravetti.
“Regione Piemonte non ha il piano regionale per la ricerca sanitaria e biomedica che riteniamo strategico e che noi stessi avevamo chiesto e sollecitato – sottolinea Ravetti –. Un piano che, se esistesse, aiuterebbe la regione a compiere le scelte rispetto alla sua strategicità”.
“Altro nodo che torna al pettine ma che non si scioglie è la trasformazione dell’azienda ospedaliera alessandrina in azienda universitaria – aggiunge il consigliere regionale – . Il gruppo del Partito democratico aveva votato a favore della proposta, ma è evidente che sono ancora assenti alcune azioni amministrative per concludere l’iter. Le attendiamo dalla Giunta e la invitiamo a fare presto. Questa trasformazione è importante anche per le aspettative non solo universitarie ma anche per le figure professionali ospedaliere che in una trasformazione devono essere considerate”.
“ Altro tema considerato è quello della candidatura dell’ospedale di Alessandria come IRCCS (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) sulle patologie ambientali e sul mesotelioma. – sostiene ancora Ravetti – . Già la giunta Chiamparino l’aveva caldeggiata e poi il tutto è passato in mano alla giunta Cirio. Nel corso dell’incontro di oggi ho domandato se, a guardare la nuova legge nazionale si ritenga ancora attuale il profilo dedicato alle patologie ambientali e al mesotelioma. La risposta è stata che la nuova legge nazionale non prevede le patologie ambientali e non prevede le singole patologie. Quindi mi pare ad oggi a rischio il percorso non tanto dell’IRCCS ma quello che vede protagoniste le storie e le specificità dei nostri territori che rappresentano il mesotelioma e in genere le patologie ambientali ”.
“Delle due l’una – conclude Ravetti – : o la legge nazionale bisogna cambiarla, emendandola, o è necessario trovare un nuovo profilo per l’ IRCCS. Ci venga chiarito cosa la Giunta intende fare perché su questo punto non può perdere altro tempo né sottovalutare la sua grande importanza per il territorio.
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