L’inflazione cala ma i piemontesi sono sempre più poveri

Anche se  a maggio si è  registrato il primo calo d’inflazione del 2023,  “ i piemontesi sono comunque più poveri”.

Lo dice l’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumator (Unc), autrice di un’analisi sull’argomento.

“Questo – spiega – a causa  dei primi effetti degli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea, che impattano sul carrello della spesa e sulle bollette. Fatto che, rispetto al 2019, comporta un aggravio medio mensile complessivo più alto di circa 254 euro. Tra le maggiori uscite, le spese per l’abitazione, le utilities e le altre utenze”.

    I rincari attuali portano i piemontesi a ridurre il budget di spesa in numerosi settori, secondo le previsioni dell’Uione consumatori. “Prevediamo – aggiunge Polliotto – che a fine 2023 i piemontesi avranno speso in meno circa 200 euro per il vestiario, 350 per spostamenti e trasporti, 370 euro per tempo libero, cultura e divertimento, e circa 310 euro in meno per cene, aperitivi e ristorazione. Senza dimenticare – conclude la presidente del comitato piemontese di Unc la crescita dell’erosione dei risparmi, in Piemonte +7% in media soltanto nell’ultimo biennio, complice crisi energetica e caro-vita”

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