L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Layla Martínez “Il tarlo” -La Nuova Frontiera” euro 16,50

E’ il primo romanzo di Layla Martinez, nata a Madrid nel 1987, traduttrice, autrice di svariati racconti e a capo di una casa editrice indipendente. Un romanzo dalla scrittura serrata e tesa, affascinate ed inquietante allo stesso tempo, che ci introduce in una realtà oscura. In una casa infestata dagli spettri del passato e da angosce e rancori che, come i tarli, divorano le anime delle donne che la abitano.

Nonna e nipote sono legate da uno stesso destino, vivono serrate in una casa che è di fatto una maledizione, una trappola, una gabbia dalla quale non si sono mai allontanate. A voci alterne ci raccontano i segreti, gli spettri, il passato di quelle mura sperdute fuori da un paese fatto di poco nulla.

Una casa intrisa di violenza, che cela verità orribili dietro i suoi muri, nella quale si muovono spiriti, fantasmi e pure dei santi. Dalla narrazione delle due inquiline si ricostruisce il passato tormentato di chi in quella casa è vissuto prima di loro.

A partire dalla bisnonna della giovane che sposata a un uomo impossibile e violento ne ha subito percosse e ingiurie. Poi allo scoppio della guerra civile, lui che non aveva problemi a malmenare vigliaccamente una donna, si rifiutava di andare a combattere contro uomini suoi pari. Così si era nascosto dietro un armadio ed era andato incontro ad un altro tipo di destino.

I misteri però sono anche più recenti, perché sulla nipote pesa l’onta di qualcosa di orrendo che avrebbe fatto. Preferisce essere considerata una pazza ai margini della vita, rintanata in quella casa dove non si ereditano ricchezze e gioielli di famiglia, ma solo i letti di chi ci è morto e una montagna di risentimenti.

Una storia a tratti struggente che mette a nudo le derive della povertà, delle differenze di classe, dei rancori che covano negli animi di donne che oltre alla povertà hanno subito angherie e violenze di genere. Tutto scritto magnificamente.

 

Carlo Lefebvre “Il caso Colbert” -Neri Pozza- euro 20,00

Lefebvre è professore di Geografia politico-economica e in questo romanzo dalla ricca trama thriller ci tiene col fiato sospeso e ci spinge a seguire sulla carta geografica i molti luoghi in cui ambienta la storia. Un vortice di svolte, affaristi, delinquenti, killer, industriali, donne affascinanti e misteriose doppie personalità che sguinzaglia su uno complesso scacchiere mondiale.

Tutto inizia con la morte del potente e ricchissimo imprenditore Léonard Colbert, presidente di un’importante società di trading di tecnologie dell’informazione. Apparentemente sarebbe una morte naturale per un collasso cardiocircolatorio che lo stronca improvvisamente nel garage della Défence all’uscita dall’ufficio.

Poco tempo prima aveva cambiato il suo testamento includendo anche il figlio Mathias che gli aveva tirato un brutto tiro mancino e col quale i rapporti si erano interrotti; coerede dell’impero era la figlia 30enne Martine che ha avviato una raffinata galleria d’arte ed è quella rimasta vicina al genitore.

Peccato che il testamento sia scomparso dalla cassetta di sicurezza della banca e l’unica altra copia sia stata rubata dalla casa di Martine. Senza le ultime volontà paterne cambiate da poco la maggiore erede risulterebbe Martine; a lei spetterebbe anche la società Geremia con grande scorno del fratello (avido, scorretto e insopportabile) e degli altri soci. Lei di affari di famiglia non si è mai occupata e questo non gioca a sua favore, almeno non secondo altri personaggi che sull’impero miliardario di Colbert vorrebbero tanto mettere le mani.

Le cose si complicano con l’altra morte sospetta della fedelissima segretaria di Leonard, Adeline, depositaria di tutti i segreti e gli affari del magnate. Ed è solo l’antipasto di una sequenza di colpi di scena mozzafiato, in cui scendono in campo soci misteriosi, squali della finanza e della malavita, ex amanti di Martine che amici non sono.

Preparatevi a una girandola incredibile di commercio di armi, smantellamento di arsenali militari russi dove giacciono ancora testate atomiche, trasporto illegale di rifiuti tossici e altre malefatte ad altissimi livelli, difficili da smascherare. Mentre i sospetti convergono su Martine che di primo acchito sembrerebbe benificiare della scomparsa del testamento paterno, una incredibile pletore di personaggi agiscono tra Serbia, Moldavia, Transnistria, Romani, Meditterano, Nigeria, Somalia, Parigi, Londra e Venezia.

Un giallo fulminate in cui scendono in campo un ispettore acuto e servizi segreti di mezza Europa; e corollario sono anche risvolti sentimentali, figli perduti, rapporti familiari controversi, amori che sbocciano e finiscono, misteri che alla fine vengono svelati.

 

Maylis de Kerangal “Fuga a est” -Feltrinelli- euro 12,00

E’ un testo brevissimo quello di una delle maggiori scrittrici francesi, intenso, che racconta di due solitudini in corsa tra i paesaggi attraversati dalla storica Transiberiana.

Mitico percorso su rotaie che collega Mosca a Vladivostok, che la De Kerangal ha effettivamente fatto e dal quale ha tratto ispirazione.

E’ la storia di un uomo e una donna in fuga, due sconosciuti che si incontrano per caso sulle carrozze del treno.

Lui è Alëša, russo di 20 anni che non è riuscito ad evitare la chiamata per la leva militare obbligatoria ed ora sta vivendo un viaggio da incubo verso una caserma in Siberia, che promette di essere un incubo.

Lei è Hélène, ricca francese arrivata in Russia per seguire l’uomo che ama e per cui ha perso la testa, Anton; però la realtà è stata più pesante e soffocante del sogno e ha deciso di lasciarlo, ora è da lui che sta scappando più lontano e velocemente possibile.

Mentre la Transiberiana macina paesaggi maestosi, sterminati e kilometri di steppa, il destino fa incontrare le due anime tormentate e scocca la scintilla della complicità; si intendono a gesti, ma in qualche modo si riconoscono nella solitudine che li attraversa.

Hélène istintivamente decide di aiutare Alëša nascondendolo nella sua cabina lussuosa. Neanche lei mette bene a fuoco le motivazioni di un gesto che potrebbe anche rivelarsi pericoloso.

Sullo sfondo si muove un chiassoso e variegato corollario di famiglie con bambini turbolenti, soldati grondanti vodka da ogni poro e altri viaggiatori variamente assortiti. Ognuno di loro potrebbe tradire Hélène e Alëša, denunciarli e troncare la loro rincorsa verso la libertà, spezzare la solidarietà umana che li ha inaspettatamente uniti.

 

Beatrice Mariani “Amiche di una vita” -Sperling & Kupfer- euro 17,90

E’ una storia di amicizia profonda e inossidabile, tra Valentina, Cristiana e Arianna, che si sono conosciute sui banchi del liceo ed ora hanno 30 anni, caratteri diversissimi tra loro e traiettorie di vita decisamente differenti.

Un romanzo di formazione che mette in campo le svolte che la vita impone, alle quali le tre donne reagiscono in base ai loro caratteri, e alla tempra che contraddistingue ognuna di loro.

Valentina sembra che abbia una vita perfetta, ha sposato l’uomo che sognava, ed è avviata in una carriera piena di successo.

Cristiana invece si dibatte in un’esistenza parecchio più perigliosa, alle prese con una famiglia e rapporti affettivi complicati, e con un amore ad alto tasso di infelicità.

Arianna è l’anima più libera e sognatrice della triade ed è appena diventata mamma.

Tre destini e tre modi di attraversare le difficoltà differenti, eppure a tenerle insieme è un’amicizia profonda che travalica ogni ostacolo.

Quando la vita sbarra loro la strada con un fatto drammatico che stravolgerà le loro esistenze, e malattia, dolore e tradimento irrompono con prepotenza nelle loro quotidianità, allora verranno a galla tutte le loro debolezze, fragilità e contraddizioni. Il percorso diventa sempre più difficile, ma un’ancora di salvataggio sarà proprio nel legame che le unisce.

Amicizia profonda, vicinanza, solidarietà femminile (di quelle rare) scendono in campo e faranno la differenza tra soccombere agli eventi e rialzare invece la testa. Il percorso non sarà facile, ma le tre amiche, supportandosi, riescono ad attraversare la tempesta ed uscirne vive, più forti e unite di prima.

 

 

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