DAL PIEMONTE / Casale Monferrato – Ho conosciuto Vincenzo Lumello 24 anni fa. Ricordo benissimo la sua prima telefonata, ero appena uscito di casa a San Giorgio Monferrato dove allora abitavo e lui era appena stato eletto nella Circoscrizione Valentino Sant’Anna. Lo scopo era prendere contatto con il sottoscritto anch’egli neo eletto. La tornata elettorale comunale del 1999 aveva visto la vittoria del centrodestra nei quartieri e nelle frazioni mentre in Comune si era imposto Paolo Mascarino, candidato del centrosinistra superando Antonio Lumello, fratello di Vincenzo. Dopo questa chiamata, essendo stato eletto anche nella Circoscrizione Centro, optai per Valentino-Sant’Anna, anche per l’ottima impressione che Vincenzo mi aveva fatto al telefono. Da allora, e per i 5 anni successivi, sono stato in continuo collegamento con il Presidente Lumello, diventandone anche e soprattutto amico. Insieme abbiamo dato vita, credo, ad una stagione ricchissima di iniziative per la Circoscrizione. E ricordo solo alcune delle tante cose fatte: la presentazione di due interrogazioni in Consiglio Comunale avvalendoci del Regolamento (mai fatto prima da nessuno), le riunioni pubbliche con la parte collinare di Sant’Anna in un bar ai piedi della Salita, il continuo rapportarci per sentire le esigenze della popolazione del quartiere (una sera dopo che eravamo andati a bere una birra, facendo un giro in auto scopriamo in corso Indipendenza strani armeggiamenti, lui dice “mi informo”, poi guardando meglio scopriamo che stavano dando diserbante), l’impegno per la ‘Panoramica Luparia’, l’incontro con l’allora dirigente dell’Asl 21, Emilio Zerella, la nascita della Commissione Amianto per un’idea del sottoscritto e di Francesca Castelli che Vincenzo appoggiò da subito, sensibile com’era al problema avendo perso troppo presto la moglie per quel terribile male tutto casalese. Dimostrammo che le Circoscrizioni non erano soltanto una scatola vuota, un recettore di istanze dei cittadini per buche nelle strade o lampioni senza luce, ma anche un organismo politico di democrazia diretta. Lui aveva una tattica che portava sempre al risultato. Solitamente lasciava che la discussione si sviluppasse (quanti confronti anche duri del sottoscritto con le altre forze politiche) poi era lui a chiudere e a decidere senza opposizioni. “Vedi Massimo, faccio parlare tutti, ascolto tutti, ma decido io”, me l’ha ripetuto più di una volta e più di una volta è stato così. Finita la legislatura 1999-2004 le nostre strade si sono separate, nel senso che non ripresentandomi non abbiamo avuto più una frequentazione assidua, ma l’amicizia e la stima sono rimaste immutate. La notizia della dipartita di Vincenzo Lumello, Alpino della Julia, mi ha lasciato addolorato e con addosso un velo di tristezza. Vincenzo era una persona sincera e senza peli sulla lingua quando occorreva, a volte un poco burbero, ma con un cuore grande come solo un Alpino può avere. E adesso mi piace pensarlo ‘scalare’ con la Sua Penna Nera la Vetta più importante, quella del Cielo.
Massimo Iaretti
La direzione e la redazione de “Il Torinese” si uniscono al lutto della famiglia e della compagna di Vincenzo Lumello Giuliana Romano Bussola.
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