Ora deve essere plurale. Ruolo decisivo dei Popolari.
“Con la segreteria di Schlein ritornano a pieno regime le identità politico e culturali. Nel Pd tramonta quella ‘pluralità’ culturale che lo aveva contraddistinto sin dall’inizio della sua esperienza politica a vantaggio di una deriva radicale, massimalista ed estremista. È di tutta evidenza che una delle culture fondanti del Pd, quella cattolico popolare e sociale, non potrà che traslocare altrove – come sta già concretamente avvenendo nella periferia italiana – al netto della ‘casta’ parlamentare di chi dice di riconoscersi in quell’area e di chi ricopre incarichi di potere nel partito e negli organismi periferici. Perchè a spostarsi, come ovvio, sono gli elettori e le persone che provengono da quella storia e da quella cultura politica.
La sfida, adesso, è far sì che il soggetto politico di Centro riformista e di governo che si va definitivamente formando dopo l’esito di queste primarie, sia realmente e autenticamente plurale. Il Centro, del resto, non può ridursi ad essere una sorta di riproposizione dell’esperienza del partito repubblicano/liberale. Senza la cultura e l’esperienza dei cattolici popolari e sociali un vero Centro politico e di governo non decolla.
Questa, oggi, è la vera sfida per un vero riformismo democratico e di governo, distinto e distante dal massimalismo di sinistra e radicale della Schlein”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale Pop-Popolari in rete.
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