“Per la trasformazione a opera delle Amministrazioni di sinistra. Alta disoccupazione giovanile, stipendi dimezzati e molti poveri in più”
Lettera aperta a Elsa Fornero
Carissima Professoressa,
Le scrivo una lettera aperta perché il suo giudizio positivo espresso su La Stampa a proposito della trasformazione di Torino, e’ generoso e sbagliato.
La sensibilità umana e sociale è una base essenziale per chi in un modo o nell’altro si occupa della cosa pubblica sia esso la Città o il Paese in cui vive e non dipende dalla condizione sociale. Senza arrivare ai grandissimi Santi sociali, Don Bosco, Cottolengo e Cafasso, Giulia di Barolo e il marito erano ricchi ma ebbero una sensibilità sociale altissima che li portò a lanciare una iniziativa importante a favore dei più deboli. Donat-Cattin , con cui ho avuto l’onore di lavorare per sei anni, nella sua azione politica e di governo era mosso da una sensibilità sociale fortissima che stupiva chi gli stava vicino e che determinava e guidava la sua azione di governo. Dopo il fortissimo aumento del petrolio che portò al raddoppio delle bollette della luce, Donat-Cattin , In soli trenta giorni, promulgò la tariffa sociale della energia elettrica che ne riduceva il costo per una fascia importante della utenza, mettendola a carico dell’Enel.
Questa sensibilità sociale mi pare molto diminuita soprattutto a sinistra e nella area intellettuale che in questi ultimi trent’anni ha amministrato Torino e ne ha governato la trasformazione . Torino da quasi trent’anni non cresce di meno solo rispetto a Milano , Bologna e altre Città da Roma in su ma cresce di meno della media nazionale . Ieri Unioncamere ha aggiunto un altro dato significativo. Gli stipendi a Torino sono la metà di quelli di Milano e sono inferiore a quelli di Città del Veneto e dell’Emilia che negli anni cinquanta e sessanta erano più povere di noi.
Le scrivo perché non concordo con il giudizio che a lei ha espresso stamane su La Stampa laddove scrive “Torino ha alle spalle una crisi da trasformazione produttiva non facile, è tutto sommato la Città ha saputo gestirla bene.”
Come aveva visto bene l’Arcivescovo Nosiglia, Torino ha almeno metà della Città che sta male, con pensioni basse, con tanta disoccupazione, cassa integrazione, con tanto lavoro a tempo determinato e a meno di 1000 euro al mese. A queste condizioni economiche si aggiunga il degrado dei Quartieri svantaggiati o di periferia in cui vivono. Certo che Torino nella sua parte centrale , da quella settecentesca a quella liberty , è molto bella e grazie ai suoi portici, alle sue piazze , ai suoi bei palazzi che piacevano tanto a Nietzsche.
Ma mse da corso Regina invece di voltare a sinistra verso il centro, vai a destra le cose cambiano molto. Non a caso i Parroci , che hanno una dose di sensibilità superiore ai politici di sinistra, a Gennaio 2022 incontrando Lorusso chiesero meno degrado e più sicurezza. 13 mesi dopo la situazione è peggiorata. Torino doveva difendere di più e meglio la propria industria dell’auto come hanno fatto tedeschi, francesi e spagnoli sia perché nell’industria vi è molta ricerca, molti servizi avanzati e stipendi più alti di quelli del commercio e del turismo. L’operaio FIAT riusciva a risparmiare e a far studiare i figli . Oggi con i grandi eventi , si diffonde la immagine della Città ma si genera lavoro a tempo determinato e meno retribuito . Un ragazzo mi ha detto che in tutto ha lavorato 3 mesi in un anno con contributi pensionistici che Lei conosce meglio di me.
Dalla trasformazione a cura delle amministrazioni di sinistra , che non a caso sono forti nella ZTL e in collina, la Città è impoverita e senza la prospettiva di ritornare in testa alle classifiche perchè tutte le cose , anche importanti, messe in moto non riescono a farci crescere più della media nazionale come ripeto ossessivamente dal 2008 quando mi accorsi che anche nel 2006 eravamo cresciuti meno della media nazionale. E ora se le cose non cambieranno Torino pagherà più di altre Città italiane la fine delle auto con motore endotermico e la crisi di tante aziende dell’indotto auto.
E meno male che noi, non altri, abbiamo salvato la TAV che ci potrà consentire, soprattutto se cercheremo di allearci a Genova , Lione e Milano, di ritornare centrali nell’Europa del terzo millennio. Anche Genova con la trasformazione gestita dalla sinistra si era impoverita ma nel 2017 con la elezione di un nuovo Sindaco, Marco Bucci, ha saputo rilanciarsi partendo dal suo porto che genera direttamente e indirettamente tanti occupati quanto ne generava Mirafiori. A Genova nel porto hanno investito tutti i grandi operatori mondiali , come se nella Mirafiori avessero investito Renault , Volkswagen e Ford. Così oggi Genova si trova alleata ad Amburgo proprio mentre il PNRR le ha assegnato l’opera più importante , la nuova Diga che consentirà il raddoppio della sua potenzialità.
Siccome i suoi colleghi Docenti di Storia hanno insegnato male Cavour , Torino non riesce a capire che più si sviluppa il porto di Genova e più Torino e il Piemonte ci possono guadagnare.
A questo punto Io mi porrei la domanda su cosa vuol dire definirsi progressista e di sinistra se amministrando la Città la si impoverisce ? Non a caso la gauche caviar parla molto di diritti e non parla più del lavoro, il diritto più grande e importante economicamente e socialmente.
Cara Professoressa, che seguo sempre con interesse, se Lei andasse una volta a Messa alla Domenica alla Madonna della Pace in corso Giulio Cesare 80 si renderebbe conto di come la trasformazione gestita dagli ultimi cinque Sindaci , Lorusso compreso, non sia stata quel successo tanto decantato dai giornali , cosiddetti indipendenti.
Con simpatia,
Mino Giachino
Responsabile Logistica FdI Piemonte
già sottosegretario alle Infrastrutture
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