L’avvio dello Sportello Dimittendi, che si rivolge a tutti coloro che sono residenti a Torino e stanno scontando gli ultimi 24 mesi di pena detentiva, è stato presentato in Commissione Legalità e Diritti delle Persone private della Libertà Personale.
Lo Sportello, che si pone l’obiettivo di accompagnare efficacemente queste persone nelle delicate fasi che precedono e seguono la conclusione del periodo di detenzione, nasce all’interno di un percorso di co-progettazione che prevede quattro azioni integrate da svolgere nell’arco di dodici mesi in collaborazione con la rete dei soggetti e dei servizi già presenti (l’ufficio della Garante, l’anagrafe, i servizi sociali, ecc..) e gli enti selezionati tramite un apposito bando (Sinapsi, Si Può Fare, ACLI, Ovale Oltre le sbarre – Rugby, Casa di Carità), in sinergia con lo Sportello Lavoro della Regione Piemonte.
“Lo sportello dimittendi è un primo passo per concretizzare quell’azione integrata che vogliamo promuovere. In quello spazio cercheremo di dare le risposte che i cittadini che rientrano in società hanno bisogno per rendere l’esperienza del carcere una parentesi rieducativa della vita e non un momento di sradicamento e alienazione che poi aumenta la recidiva. Anche questo provvedimento, diminuendo il rischio di delinquere di chi esce e favorendo il reinserimento, può rendere la città sicura”, afferma l’assessora alla Sicurezza e al Sistema Carcerario Gianna Pentenero.
“Con questo sportello il Comune di Torino torna a proporsi come soggetto attivo nel reinserimento dei propri cittadini e cittadine che abbiano terminato di scontare la propria pena. Fornire alle persone fragili che tornano a vivere la propria libertà strumenti concreti per affrontare la vita di tutti i giorni è la chiave per provare a rompere quel circolo della recidiva che purtroppo caratterizza il sistema nel suo complesso. Questo primo tassello potrà permettere di valutare le modalità più promettenti sulle quali consolidare schemi di lavoro efficaci. Come Commissione seguiremo con attenzione lo sviluppo dello sportello e continueremo ad approfondire le tematiche legate al mondo del carcere”, aggiunge il presidente della Commissione Legalità e Diritti delle Persone private della Libertà Personale, Luca Pidello.
“Si tratta di un dialogo fra Istituzioni che vede la concretizzazione di alcuni progetti e percorsi indispensabili per chi rientra in società; lo sportello dimittendi in forma mista privato e pubblico sarà strumento per ridare dignità all’uscita e influirà sul tasso di recidiva che al momento resta un dato allarmante anche nella nostra Città”, conclude la Garante diritti persone private della libertà della Città Monica Gallo.
In particolare sono previste azioni che vanno dal primo accesso di raccolta dei fabbisogni, al rinnovo e richiesta dei documenti di identità, passando per l’individuazione di soluzioni abitative per i permessi o per il dopo pena, fino al rinforzo della rete sociale ai fini del reinserimento e al rafforzamento dell’occupabilità.
Lo sportello, inoltre, può essere considerato come punto strategico anche per la realizzazione di altre attività previste nel bando, per l’erogazione di servizi di supporto al di fuori del carcere, nonché per l’attivazione di percorsi di riabilitazione al lavoro anche attraverso la collaborazione con gli enti che operano all’interno dello Sportello Lavoro finanziato dalla Regione Piemonte.
Il progetto, infatti, prevede un Percorso formativo altamente professionalizzante che coinvolgerà 36 persone (tra dimittendi e non) che usufruiranno della parte formativa trasversale Stem & Cultura del Lavoro della durata di dodici ore; 12 persone che potranno accedere alla parte formativa professionalizzante Formazione e Inserimento Professionale della durata di 500 ore e almeno 6 persone che verranno avviate al lavoro attraverso tirocini di inclusione socio lavorativa di durata di almeno 6 mesi.
Per i dimittendi che avessero bisogno di un accompagnamento individualizzato per il reinserimento sociale e/o lavorativo è prevista la possibilità di attivare, da parte degli operatori, una ‘dote individuale di inclusione’ per rispondere alle necessità e ai bisogni che emergeranno durante il percorso di accompagnamento. Il budget messo a disposizione prevede un importo medio per ciascuna dote individuale pari a 1.800 euro, da utilizzare in acquisto di servizi e beni secondo le specifiche necessità della persona.
Inoltre, con l’obiettivo di supportare ulteriormente le persone che presto torneranno in libertà, si darà continuità all’interno del carcere a un’attività sportiva di squadra come il rugby, disciplina capace di contribuire al rinforzo delle capacità relazionali e sociali necessarie per il prossimo reinserimento nella comunità e nel mondo del lavoro: il rinforzo dell’autostima, il rispetto delle regole, il lavoro di gruppo, la resilienza, la previsione delle conseguenze delle proprie azioni.
È anche previsto un progetto di formazione ai volontari e mappatura progetti esterni denominato VolTo.
Prossimamente, con un protocollo d’intesa, sarà costituita una Cabina di Regia composta dalla Città di Torino, dall’Ufficio del Garante della Città di Torino, dalla direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino e dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (Clinica Giuridica) che avrà i compiti di coordinamento, supervisione, monitoraggio e messa in rete.
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