Spesso al giorno d’oggi sentiamo parlare di stereotipi e pregiudizi, quasi sempre attribuendovi un’accezione negativa.
Anzi, la nostra idea di questi due idiomi è tanto negativa che ormai non li riconosciamo più per ciò che sono davvero.
Sapevate che i pregiudizi sono classificabili come positivi o negativi?
E sapevate che i pregiudizi sono un conseguenza degli stereotipi?
Permettetemi un’introduzione scientifica a questi due concetti: secondo la psicologia contemporanea, gli stereotipi non sono altro che una raffigurazione rigida e semplificata di un determinato aspetto della realtà.
Nascono da un processo di generalizzazione che la nostra mente svolge automaticamente, nel momento in cui riceve una mole di informazioni troppo elevata riguardo un determinato dato
Fondamentalmente noi tutti tendiamo a semplificare le informazioni riducendole a caratteri di portata del tutto generale.
A questo punto nasce il pregiudizio, ovvero la posizione interioreche assumiamo riguardo a quel determinato dato di cui ci siamo fatti un’idea.
E che ci crediate o no, la nostra posizione può essere anche positiva!
Il problema è che in passato sono stati per lo più i pregiudizi negativi a prendere il sopravvento.
Pensate ad esempio all’antisemitismo o alla xenofobia.
Non a caso diversi psicologi affermano che la nascita di pregiudizi negativi è strettamente collegata ad una pregressa educazione autoritaria… cosa di cui ahimè, il vissuto del nostro Paese è pervaso.
Ecco spiegato perché comunemente si guarda ai pregiudizi con disprezzo.
Eppure da tutto questo balza all’occhio qualcosa di importante… che si parli di stereotipi o di pregiudizi non si tratta mai di qualcosa di oggettivo, bensì di concetti creati esclusivamente dalla mente umana!
Molte volte l’idea che ci creiamo di una determinata realtà sociale fa semplicemente parte di un’aspettativa, raramente deriva da un’esperienza concreta di quella realtà.
Difatti, quelle astrazioni non finiscono mai col coincidere con la verità.
Prendiamo in considerazione un banale esempio, ammettiamo che qualcuno pensi che gli orientali siano tutti simili tra loro: da questo si deduce che chi lo pensa sicuramente non è orientale, poiché se lo fosse saprebbe bene che esistono tratti somatici che distinguono tra loro anche gli orientali.
Occorre perciò ricordare che pregiudizi e stereotipi, raramente,dicono qualcosa sulla realtà a cui si riferiscono, ma rivelano sempre qualcosa su chi li formula.
Stereotipi e pregiudizi sono quelli che sono, e non saremo noi a cambiarli, ciò che possiamo fare però è cambiare lo guardo con cui li osserviamo.
Probabilmente non esistono pregiudizi davvero positivi o negativi, stereotipi davvero giusti o sbagliati; esistono solo punti di vista, tante informazioni e un’infinità di menti che le elaborano.
Valentina Veronese
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