“Le rassicurazioni di Marta”. Nel romanzo di Repetti la vacuità dell’esistenza e l’amore per la natura

Manuela Repetti, originaria di Novi Ligure, già Deputata e Senatrice, è Dirigente d’azienda.

Anche se ha lasciato la politica da anni, continua il suo impegno sociale per i diritti civili, in particolar modo sulla parità di genere e per la tutela dei diritti degli animali, la sua grande passione. Oggi la intervistiamo nel suo nuovo ruolo di scrittrice: “Le rassicurazioni di Marta” è il suo primo romanzo.
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Come si è  scoperta scrittrice? L’ispirazione per questo suo primo romanzo da cosa nasce?
R- Probabilmente è una cosa che ho sempre desiderato fare ma non lo avevo capito o forse non ci credevo. Qualche anno fa ho cominciato a scrivere, così per caso, senza però pensare di scrivere un romanzo e tanto meno di pubblicarlo. E lì ho scoperto che mi faceva stare bene. Tutto il resto è venuto naturalmente

Nel libro ci sono molti aspetti autobiografici?
R- La storia e i personaggi sono completamente inventati. Certamente e inevitabilmente lo scrittore riflette nei personaggi parte delle proprie ansie, inquietudini, dei propri pensieri.
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I rapporti interpersonali sono il filo conduttore del romanzo?
R- Più che i rapporti interpersonali, è il senso di solitudine, di inadeguatezza al mondo che li circonda che lega i personaggi. Le loro relazioni sono basate proprio sul malessere di vivere.
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Il libro è anche una riflessione su sentimenti come l’amore e l’amicizia?
R- La storia mette in rilievo la vacuità dell’esistenza umana e dunque tutto è messo in discussione, dall’amicizia all’amore. In particolar modo la protagonista è caratterizzata da un sentimento di sfiducia nell’essere umano ma al contempo riserva un grande sentimento d’amore per la natura.
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E poi un finale a sorpresa che ovviamente non sveliamo, che ha a che fare con la morte.
R- La morte è sempre presente durante tutta la storia anche quando non viene citata. È come una spettatrice che fa sentire la sua ombra sui protagonisti, fino a irrompere nel finale quasi come se fosse invocata per esorcizzare la paura della morte stessa.
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Pensa di creare un filone con alcuni personaggi ricorrenti in prossimi romanzi?
R- No. Non mi piacciono molto i filoni. Il romanzo finisce cosi. Non ho alcuna intenzione di riprenderlo, almeno per ora. Mentre invece ho già in testa un’altra storia che ho già iniziato a scrivere.
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