Grande festa per la riapertura della Biblioteca civica Luigi Carluccio che ha sede in via Monte Ortigara 95. All’inaugurazione col pubblico, che si terrà sabato 17 dicembre dalle ore 15.00, parteciperanno il Sindaco Stefano Lo Russo l’Assessora alla Cultura Rosanna Purchia e i familiari dello storico dell’arte a cui la sede è intitolata. La rinnovata biblioteca civica – come da tradizione – avrà un ‘padrino’ scrittore che in questo caso sarà Alessandro Perissinotto.
La cerimonia sarà animata dalla Banda Musicale del Corpo Polizia Locale della Città e dal Coro CAI UGET di Torino. Dopo i saluti istituzionali, nel pomeriggio, si potrà assistere alla lettura scenica ‘Canto di Natale’ di e con Claudio Dughera e Claudia Martore, a cura della Fondazione TRG-Teatro Ragazzi e Giovani, dedicata a tutti i bimbi e alle loro famiglie.
La Biblioteca Carluccio, intitolata a uno dei più importanti critici d’arte italiani del Novecento, è stata aperta nel 1982 all’interno dell’allora Centro civico. Chiusa nel gennaio 2015 per importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione, prolungati nel tempo per ulteriori interventi indispensabili, la biblioteca viene oggi restituita ai cittadini totalmente rinnovata: su due livelli, compreso lo spazio dedicato ai più piccoli al piano terra, con ambienti accoglienti e colorati grazie anche ai murales realizzati dall’Associazione Monkeys di Torino.
Gli orari di apertura: lunedì 14-19, martedì e venerdì 9-15, mercoledì e giovedì 13-19, sabato: 9-15 (a sabati alterni).
I numeri della biblioteca
9385 volumi
49 posti a sedere per adulti
21 posti a sedere per bambini
1 postazione di interrogazione del catalogo online
1 postazione di autoprestito
1 postazione di navigazione Internet (in arrivo)
1 sala giornali e riviste
1 spazio incontri
Un po’ di storia:
Luigi Carluccio (1911 – 1981) – Nato a Calimera (LE), ancora bambino si trasferì a Torino con la famiglia per seguire il padre, insegnante di scuola elementare. Terminati gli studi classici al Liceo Massimo d’Azeglio, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dove si laureò nel 1940 con una tesi di carattere storico-artistico. Interessato all’arte fin da giovanissimo, fu frequentatore assiduo della galleria torinese Codebò in cui conobbe il pittore Luigi Spazzapan, divenendone grande estimatore e amico. Nel 1934 iniziò l’attività di critico d’arte pubblicando articoli su L’Avvenire d’Italia e sulla rivista Arte Cattolica, di cui fu anche direttore. Richiamato alle armi, combatté in Abissinia, in Albania e in Russia. Dopo l’armistizio fu internato dai tedeschi fino al 1945. Ripresa l’attività di critico per diverse testate giornalistiche, fra cui La Gazzetta del Popolo e Il Giorno, fu curatore di mostre di particolare rilievo alla Galleria d’Arte Moderna di Torino e autore di presentazioni e di prestigiosi cataloghi d’arte. Nel giugno 1979 fu nominato direttore del Settore Arti Visive della Biennale di Venezia, incarico confermato anche per l’edizione 1982 che però non poté ricoprire, essendo morto improvvisamente il 12 dicembre 1981 a San Paolo, dov’era direttore della Biennale brasiliana.
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