Rendere gli spazi pubblici sicuri e inclusivi, ripensando strumenti e prospettive, ovvero come intervenire in caso di attacchi terroristici o problemi di sicurezza in spazi aperti e affollati. Dopo quattro anni trascorsi a lavorare sul progetto Pactesur, Nizza, Torino, Liegi e Anci Piemonte firmano la dichiarazione di Bruxelles per confermare la loro collaborazione.
Questa mattina l’assessora alle Politiche per la Sicurezza della Città di Torino Gianna Pentenero, insieme al vicepresidente di Anci Piemonte Ignazio Zanetta, ai sindaci di Nizza e Liegi, ha sottoscritto il documento. La cerimonia è stata uno degli atti finali del bilancio del quadriennio del progetto Pactesur, celebrato a Bruxelles con il convegno europeo sulla sicurezza urbana. Pensato come progetto dell’Unione Europea e del Forum Europeo della Sicurezza Urbana, Pactesur è nato per contrastare attacchi terroristici e problemi di sicurezza legati ai grandi assembramenti. Dall’attentato con il camion sulla folla della Promenade des Anglais, passando per la sparatoria in Belgio, fino ai fatti tragici di piazza San Carlo, le città si sono unite per trovare nuove soluzioni a difesa dei cittadini che vogliono condividere degli spazi pubblici. Formazione, collaborazione e scambio di buone pratiche, investimento su tecnologie sperimentali sono state le tappe di questo percorso.
“Oggi vogliamo ribadire che questo metodo di lavoro è la strada giusta. Dobbiamo continuare con la condivisione delle nostre metodologie, lo scambio e la formazione continua degli agenti, l’evoluzione tecnologica per rendere le piazze sicure e accoglienti”, ha spiegato l’assessora alle politiche per la sicurezza della Città di Torino Gianna Pentenero.
Un approccio torinese che fa da ispirazione anche per Anci Piemonte che, come ha ricordato il suo vicepresidente Zanetta, deve provare a combinare soluzioni per le grandi città per poi proiettarle anche per i piccoli centri.
Infine Elena Ciarlo, project manager per Pactesur per Anci Piemonte, ha ricordato quanto sia importante dare continuità alla programmazione perché, grazie a Nizza capofila, si potrà proseguire sulla via dell’Academy per le polizie locali così come l’installazione di strutture sperimentali come le barriere mobili di Liegi o le nuove dotazioni di sicurezza con materiali innovativi sul lungomare di Nizza.
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