Come accadeva tanto tempo fa, i torinesi torneranno al Mastio della Cittadella per ammirare di nuovo il Museo Nazionale di Artiglieria.
Finalmente, dopo tanti anni. Non subito però, si spera tra un anno. Sarà comunque un ritorno nella sua sede storica molto gradito ai piemontesi che sanno di avere nella propria regione il Museo più bello d’Italia sorto nel 1843 per volontà di Re Carlo Alberto e del generale Vincenzo Morelli di Popolo. La notizia, apparsa sul nuovo numero in edicola del settimanale “La Voce e il Tempo”, è stata presa dal Demanio nazionale insieme al Comune di Torino e al Ministero della Difesa. La parte più propriamente museale sarà concentrata al Mastio mentre il resto del patrimonio finirà nella caserma Dabormida in corso Unione Sovietica. Il Museo è costituito da ricche collezioni d’armi bianche e da fuoco d’epoca, di artiglierie, uniformi, bandiere, una biblioteca con migliaia di volumi, un archivio storico e un laboratorio per il restauro delle armi. Possiede oltre 10.000 pezzi che presentano la storia delle armi dal neolitico fino al XX secolo. Si possono vedere un’antica bombarda in ferro del Trecento, un falconetto del XV secolo e un grande cannone turco del Quattrocento, forse uno di quelli che demolirono le mura di Costantinopoli durante l’assedio Ottomano del 29 maggio 1453 che pose fine all’Impero d’Oriente, un cannone a retrocarica in ghisa, un cannone modello Cavalli del 1846 e numerosi pezzi della Fonderia di Torino di fine Ottocento. Filippo Re
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