Ruffino (Azione): cinismo e bandiera identitaria

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Il canovaccio è ormai ben conosciuto: all’inizio si impediscono le operazioni di sbarco degli immigrati raccolti in acque internazionali dalla flottiglia delle Ong. Poi si accorda il permesso di sbarco ad anziani, donne e bambini e si lasciano gli adulti a mollo sotto il sole. Si aprono le trattative, ci scappa qualche morto tra i disgraziati in fuga, e allora scendono tutti gli altri. Tanto cinismo, al solo scopo di far sventolare la bandiera identitaria della destra, a chi è utile? Perché tutte le persone ragionevoli sono indignate di fronte al commercio di carne umana su cui si arricchiscono gli scafisti con l’ausilio, immagino, della criminalità organizzata italiana. A nessuno piace vedere in giro per le nostre città torme di clandestini arrivati da chissà dove e lasciati allo sbando.

     Le autorità pubbliche e i ministri competenti sono inadempienti rispetto a una politica di accoglienza seria, ben organizzata: il primo modo per colpire le organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle dei clandestini è tagliare l’erba sotto i loro piedi. Come? Ad esempio concedendo un alloggio agli immigrati che arrivano provvisti di documenti personali e sanitari, e dividerli da quelli che si affidano invece alla criminalità. Mettere gli immigrati in conflitto con i loro sfruttatori. È un’idea che a mio giudizio va esplorata con molta cautela. Ne parlerò con il mio gruppo per assumere eventualmente un’iniziativa legislativa.

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