Torino, Metro 2, Lo Russo: “non finirà come il Parco della Salute”

Il sindaco: “Mancano 300 milioni, ma abbiamo altri 7 mesi. No bugie alla citta’”

Torino – Stefano Lo Russo precisa di non aver mai detto che taglierà tre fermate della Metro 2 e invita alla calma: alla gara mancano sette mesi. E a chi critica la volontà del sindaco di Torino di cambiare il progetto dichiara di avere informazioni diverse, di non volersi prendere la responsabilità di una gara deserta e soprattutto di non voler fare la fine del Parco della Salute, su cui “il dialogo competitivo è 18 mesi che va avanti e non riusciamo a farlo”.
Il sindaco ne ha parlato con la ‘Dire’ a margine della commissione Controllo di gestione. E la scelta del primo cittadino è stata quella di mettere i puntini sulle “i” rispetto alle critiche di questi giorni dopo l’allarme lanciato lunedì scorso in consiglio comunale. “Io non ho mai parlato di taglio delle fermate. Ho detto che mi mancano 300 milioni: o accorcio la linea, o taglio le fermate, o me li dà Meloni”.
A chi ritiene, come Confindustria, che sia meglio non cambiare il progetto in questa fase, Lo Russo risponde sarcastico che si tratta di “veggenti. Io onestamente sono contento che ci siano tutti questi che hanno la ragionevole certezza” che il caro materiali rientrerà. Mica stiamo andando a gara, la gara sarà tra marzo e aprile. Ma intanto informo che ho questo problema. Poi, se domani mi regalano il cemento, e invece di costare il 40% in più costa il 20% in meno, facciamo tre fermate in più. Quello che ritengo doveroso nei confronti della città è raccontare le cose come stanno”.
Lo Russo si rivolge al Governo: “Draghi ci ha dato un miliardo e 50 milioni” questo febbraio. “Meloni crede a questo progetto? A oggi sono sotto di 300 milioni. A marzo, se me ne dà 300 di milioni… A tutti questi che spiegano, che poi non capisco dove spiegano, perché a me non arrivano in questi termini le informazioni, a marzo” dirò che “facciamo tutte e 13 le stazioni. Poi se questi esperti arrivano da me”, continua il sindaco, “se la prendono loro la responsabilità di andare a una gara sapendo con certezza che andrà deserta. Perché io non me la prendo. Perché andare a una gara deserta significa fare la fine del Parco della salute. Voglio dire, il dialogo competitivo è da 18 mesi che va avanti e non riusciamo a farlo”. A settembre l’Asl di Torino aveva revocato la gara, che rischiava di andare deserta.
Al sindaco non è andata giù la rappresentazione della questione Metro 2: “E’ passato il messaggio ‘il sindaco ha detto che taglieremo tre fermate’, ma non l’ho mai detto. Non posso essere tacciato di irresponsabilità e di non dire le cose con chiarezza. Dovevo dire al cittadino di Barca (il primo a cui lo Russo ha spiegato il possibile taglio di fermate, poi riportato da La Stampa, ndr) ‘tutto a posto, vai tranquillo’. Io non lo faccio”, continua il sindaco, “non è il mio stile: a volte rischio di essere contundente, anche nei toni, però non è il momento di contar balle ai cittadini”.
Interpellato sull’opzione di sospendere la gara per qualche mese, Lo Russo frena: “La gara non è domani, loro (il Consiglio comunale, ndr) devono ancora votare la variante urbanistica. Ho parlato di tarda primavera 2023: mancano sette mesi”.

Agenzia Dire

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