La mobilità sostenibile deve diventare realtà, ora.
“Gli effetti della guerra sono anche questi: un rincaro dei prezzi dei materiali che oscilla fra il 20% e il 30% e rischia di erodere i servizi fondamentali. Non lo possiamo accettare, soprattutto quando l’urgenza della crisi ambientale e climatica è così tangibile, viviamo in una città patologicamente inquinata e siamo in grave ritardo sulla transizione verso la mobilità sostenibile. Abbiamo bisogno che il progetto della linea 2 di metro si realizzi interamente, così come avremo bisogno di ripensare e incrementare tutto il trasporto pubblico di superficie (possibilmente elettrico). Solo in questo modo potremo vedere un miglioramento sensibile della qualità dell’aria, nonché grandi risparmi nel consumo di combustibili fossili (benzina, diesel) per il traffico privato. Sia il Governo a sostenere la Città mettendo le risorse che potrebbero mancare per aprire tutte le fermate e mantenere il percorso previsto” – dichiara il Deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che sul tema ha pronta un’interpellanza al Ministero delle Infrastrutture.
“I Comuni non possono essere lasciati soli ad affrontare la crisi energetica e il compito enorme e non più rimandabile della transizione ecologica” – prosegue Grimaldi. – “In Italia l’emergenza inquinamento atmosferico è sempre più cronica, con un codice rosso per Torino, Milano e Padova, fuori dai limiti di legge con 69, 54 e 47 giornate di sforamento. Lo smog causa ogni anno 56mila morti, secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente. Rispetto al valore Oms, il Pm10 a Torino ha una media annuale del +121%. Viviamo in una città ancora auto-centrica, in cui le persone non sono incentivate a preferire il mezzo pubblico e le forme di mobilità attiva. Tutto questo deve cambiare ora e deve essere priorità nazionale. Serve una svolta radicale negli investimenti sul trasporto pubblico locale: la sola città di Madrid dispone di 294 km di metropolitane e in tutta la Spagna sono oltre 1.000 km; in Italia sono solo 234 Km, a Torino 15. Certamente non si possono fare passi indietro”.
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