«La mancanza di medici di base nelle valli e nei piccoli Comuni è un’emergenza che non scopriamo certo ora, esiste da anni e su tutto il territorio nazionale. Più volte, quando ero Presidente di ANCI Piemonte, ho incontrato l’allora assessore alla Sanità Antonio Saitta, per trovare soluzioni a una carenza che penalizza tante famiglie nelle zone di montagna e di collina. Non solo si era riusciti ad ottenere risorse per finanziare borse di studio supplementari per i medici di famiglia, ma erano stati avviati interessanti progetti sperimentali in collaborazione con i Comuni (che mettevano a disposizione i locali per gli ambulatori) e studiati meccanismi incentivanti. Mi chiedo perché la Regione Piemonte non abbia voluto dare seguito a quanto fatto durante la Giunta Chiamparino. Si riparta da questi progetti sperimentali e si investa concretamente nella medicina territoriale, a cominciare dagli infermieri di comunità per arrivare alla telemedicina e alla diagnostica a domicilio. Molto è stato avviato in questo campo, ma, anziché ostinarsi a disfare il lavoro dei predecessori (come Cirio e Icardi hanno fatto nell’edilizia sanitaria, per cui oggi non c’è in cantiere nessun nuovo ospedale), bisognerebbe avere l’umiltà e la lungimiranza di riconoscere quanto di buono e utile è stato fatto e proseguire in quella direzione».
Alberto AVETTA, consigliere regionale Pd
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE