Stavolta ho toppato di brutto. Credevo che alla fine Mario Draghi l’avrebbe sfangata.
Ma lui è un uomo tutto di un pezzo e non si accontenta di sfangarla. Il mio errore è stato confondere ciò che è giusto con la realtà. Sono due cose decisamente diverse che molte volte non collimano. La ragazzona di Garbatella, Alias Meloni c’è riuscita. Si va a votare 6 mesi prima della scadenza naturale. Siamo proprio dei geni. Magari non il 54 % degli Italiani che si è detto solidale e dalla parte di Mario Draghi ma tant’ è che la maggioranza del Parlamento ha di fatto sfiduciato questo governo . Sfiduciato all’ italiana, uscendo e non votando ma anche il Parlamento è un pezzo di questo nostro Bel Paese. Siamo fatti così, covid che riprende, guerra in Ucraina, crisi economica, inflazione galoppante, i soldi del Mef che si allontanano, tutto il modo che si vuole sincerare delle nostre facoltà mentali e noi che facciamo? Crisi di governo. L’ appello dei sindaci, le suppliche di Confindustria e sindacati carta straccia.
Dimenticavo: crisi energetica, costi carburante alle stelle, 5 milioni di persone che non riescono nel mettere pranzo con cena, e chi ne ha più ne metta. Insomma questa crisi proprio non ci voleva.
E a Torino e in Piemonte che si fa? Si aspetta, non vedo ragionevoli alternative. Se poi è fondata la data del 23 settembre con un agosto di campagna elettorale la buffonata è garantita. E ne vedremo delle belle anche nel centro destra , dato per vincente. Ha cominciato, ammettiamolo, stupendoci, proprio il Berlusca. Smania per essere rieletto. Salvini vuole prendersi la rivincita e Meloni continua nel battere i piedi: ora tocca a me. Concretamente? Bisticciano furiosamente su chi candidare nei collegi.
Grillo fa già le scarpe a Conte puntando sulla Raggi ex sindaco di Roma. Al centro ci saranno più partiti che voti per accontentare più partiti. Ed il Pd ha una sola carta per essere competitivo. Chiedere a Mario Draghi di candidarsi. La vedo dura, comunque, durissima. Non si mischia più con questa politica e con questi politici. Vero , alla Camera lo hanno fatto commuovere. 2 minuti di applausi dai banchi del PD. Un Pd che almeno per una volta ha fatto l’unica cosa che si poteva fare. Conclusioni? Brividi nella schiena. Proprio cosi. Come dicevano i romani mala tempora currunt. Tanta confusione, tanto caos. Difficilissimo essere ottimisti. Anzi direi impossibile.
Patrizio Tosetto
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