La Regione ne ha finanziate 43 con oltre 14 milioni di euro
Le start up innovative sono state le protagoniste dell’evento annuale del programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).
Dall’analisi effettuata dai vari relatori è emerso che una misura che potenzialmente rappresenta un ponte tra la vecchia e la nuova programmazione del Fesr e che meglio ha funzionato in anni difficili come quelli della pandemia è stata “SC-UP”, un bando sperimentale che ha suscitato interesse anche fuori dal territorio piemontese e che supportava la realizzazione di programmi di investimento da parte delle realtà più promettenti mediante un contributo a fondo perduto compreso tra 150.000 e 500.000 euro, in sinergia con gli interventi nel capitale di investitori privati terzi.
Al bando hanno partecipato 87 start up innovative, di cui 43 ammesse a finanziamento per uno stanziamento complessivo della Regione Piemonte di oltre 14 milioni di euro. Molteplici i settori tematici di riferimento: ICT/digital marketing & security (10), medical devices/salute/benessere (9), meccatronica (5), domotica/edilizia sostenibile (5), mobilità (4), agrifood e strumenti di produzione alimentare (4), economia circolare (3), cleantech (2), turismo (1).
“Innovazione, sostenibilità e digitalizzazione sono i perni sui quali si deve costruire il futuro e risolvere le criticità con le quali ci troviamo a confrontarci, in modo particolare in questo momento decisamente complicato. Non ci sono alternative: o scegliamo un modello che ci riporta indietro di anni, e questo obiettivo non è perseguibile, o, se guardiamo al futuro, non possono che entrare in gioco idee che trovano il loro fondamento nell’innovazione – ha affermato l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati – Idee e progetti che ci sono ma che spesso non trovano spazio per esprimersi e per espandersi. Le start up sono un modello per il futuro e il ruolo del “pubblico”, della Regione in particolare, è quello di sostenere e accompagnare queste realtà. Alle criticità bisogna rispondere con le eccellenze e la qualità. Dobbiamo costruire il modello del Piemonte almeno fino al 2027 e per farlo abbiamo bisogno di un lavoro di squadra, all’interno della quale un grande ruolo sarà giocato anche dalle Università”
Durante l’evento si è dedicata attenzione all’obiettivo di valorizzare l’ecosistema esistente e le prospettive di miglioramento, focalizzandosi sui due principali ambiti del ciclo di vita di una start up: cosa serve per nascere e cosa serve per crescere. Si sono potute così valorizzare le traiettorie efficaci di sostegno all’innovazione, dall’aiuto pubblico al sostegno di altri investitori che dimostrano di credere nelle prospettive di sviluppo della start up, finalizzate a costruire pilastri solidi attorno cui costruire il futuro industriale del Piemonte.
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