L’obiezione non è più una tutela, ma una scorciatoia lesiva di un diritto fondamentale.
“Oggi all’Ospedale di Ciriè è possibile effettuare un’interruzione di gravidanza. Icardi lo assicura tramite una nota di risposta a una nostra vecchia interrogazione, ma noi non riusciamo a gioire. Qualche mese fa su 9 ginecologici operanti nella struttura 9 erano obiettori. Fino alla denuncia nostra, dell’associazione Luca Coscioni, delle amministratrici e delle donne di quel territorio, a quanto pare, nessuno aveva considerato il problema. Intanto altri dati sconcertanti sul Piemonte sono emersi proprio ieri: 10 obiettori su 11 all’ASL di Novara, a Rivoli e Susa 12 su 16, a Novi e Tortona 7 su 9. Sono tutti membri di una ramificata comunità teocon, o forse semplicemente è più facile e gratificante non praticare le igv?” – domanda il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, a seguito della risposta dell’Assessore Icardi alla sua interrogazione “Obiezione di coscienza all’Ospedale di Ciriè”.
“Adesso basta: i Direttori delle ASL convochino gli obiettori per un confronto sul punto. Lo sono da sempre? Sapevano o non sapevano quali interventi avrebbero svolto quando hanno scelto la specializzazione? Dubito che siano nati prima dei referendum su aborto e divorzio” – prosegue Grimaldi. – “La Regione di fronte a questo stillicidio come si comporta? Lo sappiamo bene: regalando 400.000 euro ad associazioni pro vita impegnate nel brain washing di donne che hanno liberamente scelto di interrompere una gravidanza. La verità è che l’obiezione non ha più senso di essere garantita per legge, mentre ciò che va garantito e viene negato e offeso quotidianamente è il diritto alla libera scelta delle donne”.
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