Si è svolta questa mattina presso lo Spazio Filatelia di Via Alfieri a Torino la prima tappa 2022 del progetto “Cento facciate”, l’iniziativa di Poste Italiane pensata per favorire il recupero e restauro delle facciate esterne di 100 edifici di proprietà di Poste Italiane in tutta Italia.
La sede direzionale di via Alfieri è il primo edificio ad essere inaugurato nell’ambito di questo progetto nel corso del 2022.
All’evento hanno preso parte Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, Monica Fantone, Architetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino, Carla Tomasi e Piero Coronas, Responsabili delle opere di restauro per la Ditta Fratelli Ferrara e i rappresentanti di Poste Italiane tra cui Francesco Porcaro, Responsabile Macro Area Immobiliare Nord-Ovest, Giampiero Strangio, Direttore Lavori Ufficio Engineering Macro Area Immobiliare Nord-Ovest, Giovanni Accusani, Responsabile Macro Area Mercato Privati Nord-Ovest e Federico Sichel, Responsabile Relazioni istituzionali Macro Area Nord Ovest.
“L’intervento di restauro conservativo della facciata dello storico Palazzo di Poste Italiane a Torino – ha dichiarato Francesco Porcaro – è motivo di grande orgoglio per Poste Italiane e conferma la scelta dell’Azienda di continuare ad essere protagonista della vita della città anche attraverso azioni di conservazione del patrimonio architettonico e artistico. Poste Italiane nel realizzare questo intervento restituisce oggi ai torinesi la bellezza di questo scorcio del centro storico.”
“È un grande progetto che riqualifica il patrimonio artistico e storico della città – ha commentato il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo -. Siamo – prosegue – orgogliosi che questo grande progetto parta proprio da Torino. Con Poste Italiane abbiamo un ottimo rapporto che intendiamo incrementare, non solo come società che eroga servizi pubblici essenziali ma proprio per il suo presidio territoriale indispensabile ai cittadini”.
Realizzato nel 1905, il Palazzo di Poste a Torino rappresenta un classico esempio di stile eclettico neobarocco. Il Comune di Torino affidò al proprio ufficio tecnico il progetto della struttura, inaugurata nel 1911 e consegnata nel 1928 all’Azienda autonoma delle Poste e delle Telecomunicazioni da parte del Demanio dello Stato.
Il prospetto principale che si affaccia su via Alfieri è definito da tre corpi aggettanti, due laterali e uno centrale, tipologia propria degli edifici ad uso pubblico, al fine di dare un senso di integrità e sicurezza e resa ancora più evidente dal rivestimento bugnato presente negli spigoli.
Lo storico edificio delle Poste è stato oggetto di una serie di interventi per la messa in sicurezza e la pulizia della facciata, il ripristino e il consolidamento delle parti andate perdute nel corso degli anni e di protezione superficiale per rallentare i naturali processi di degrado. Sono state interessate 16 facciate tra Via Arsenale e Via Alfieri per un totale di 4.800 mq. I lavori sono stati eseguiti in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino allo scopo di trovare le soluzioni architettoniche più appropriate. Particolare attenzione è stata riservata al restauro delle scritte in bronzo, delle parti metalliche delle bocche di lupo, dei portoni in legno, abilmente recuperati ed è stato sostituito l’orologio su fronte ingresso come da progetto originario perché di dimensioni maggiori rispetto alla nicchia di alloggiamento.
Per l’occasione è stato realizzato anche uno speciale annullo filatelico e una cartolina con la riproduzione fotografica del palazzo di Poste di Via Alfieri.
Quello nella sede direzionale di Torino è il primo intervento di quest’anno e segue i quaranta effettuati su tutto il territorio nazionale nel corso del biennio 2020-2021. Per l’anno in corso sono programmati altri interventi in Liguria, nelle sedi di Imperia, Savona, La Spezia e Genova e in Lombardia nelle sedi di Varese, Brescia, Cremona e Pavia.
Il progetto si concluderà alla fine del 2023 interessando un totale di cento immobili fra palazzi storici e sedi direzionali.
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