La riattivazione della Asti-Chivasso, una grande opportunità

IARETTI: “IMPORTANTE COINVOLGERE ANCHE LA VALCERRINA ALESSANDRINA’’

La riattivazione della tratta ferroviaria tra Chivasso ed Asti non deve essere per il territorio soltanto fatta con una funzione turistica o per fare viaggiare i treni storici, ma deve essere un’opportunità in un’accezione più ampia per  favorire la mobilità dei cittadini delle colline del Chivassese e dell’Astigiano.

Questa impostazione ha trovato concordi la pluralità dei partecipanti al convegno che si è svolto sabato mattina nella sala del consiglio comunale di Chivasso, organizzato dal circolo La Nostra Collina e dal Comis-Coordinamento mobilità integrata e sostenibile. Con il coordinamento dei lavori del moderatore Renato Dutto del circolo La Nostra Collina, si sono susseguiti i vari interventi, essendo presenti diversi amministratori ed associazioni del territorio interessato, direttamente ed indirettamente, dalla tratta. L’importanza di Chivasso come nodo ferroviario (cui afferiscono la linea di collegamento con Ivrea, quella con Casale Monferrato e la Torino-Milano, oltre a quella con Asti sospesa nel 2012) è stata ricordata dal sindaco Claudio Castello. Poi è seguito il contributo di Fulvio Bellora, responsabile del Comis. Il direttore generale della Fondazione Fs italiane, Luigi Cantamessa, da remoto, è stato particolarmente seguito ed apprezzato in virtù dell’impegno che ha portato non solo a liberare la tratta dai rovi che la infestavano e che presto potrà ospitare treni storici e turistici. Il deputato Carlo Giacometto ha ripercorso il cammino che ha portato ai risultati odierni evidenziando che ‘occorre una visio se di vuole dare una vocazione ai comuni interni. Il consigliere regionale Gianluca Gavazza ha ricordato tutto il suo impegno per la riattivazione della tratta, mentre l’altro consigliere regionale Alberto Avetta ha evidenziato che si può partire anche da punti di vista diversi ma avere obiettivi comuni. Dal canto suo il vice presidente regionale di Legambiente, Angelo Porta ha ricordato che l’Italia è sotto procedura di infrazione perché non sono diminuite le percentuali di Pm 10 nei limiti previsti e la via soluzione è quella di privilegiare il trasporto collettivo. Un’analisi della tratta è stata fatta dal tecnico dei trasporti e volontario dei treni storici, Massimo Veneroni: necessità di un servizio stabile tutti i giorni, frequenza almeno ogni 2 ore, favorire le attività commerciali. Sonia Cambursano, consigliere delegato allo sviluppo economico ed al turismo della Città Metropolitana di Torino ha sottolineato l’importanza dell’intervento ricordando che i problemi ferroviari riguardano anche il Canavese. All’incontro erano presenti anche esponenti del mondo amministrativo e del volontariato astigiano e della Valcerrina, come i sindaci di Aramengo, Giuseppe Marchese, di Robella, Andrea Gavosto, di Cavagnolo, Andrea Gavazza (in remoto per tutta la durata) di Brozolo, Giovanni Demichelis che ha annunciato come nel suo comune verrà allestita una mostra sulla linea quando ci sarà la prima corsa del treno storico/turistico (che è prevista probabilmente per il prossimo mese di giugno), mentre Francesco Ciravegna del ‘Il Trabucco’ di Montiglio Monferrato ha ricordato l’impegno della sua associazione per la promozione del territorio e la proposta di mercatini – vetrine – esposizioni nelle stazioni. Massimo Iaretti, consigliere comunale di Villamiroglio e consigliere con delega al turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina ha sottolineato che ‘questa iniziativa riguarda anche i comuni dell’alessandrino, pur se non toccati territorialmente, lo sono indirettamente per la vicinanza e gli uni e gli altri potrebbero avere dei benefici di ricaduta’. Per questo presenterà a breve una mozione di sostegno nell’Unione.

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