Luca e Silvana hanno la Sindrome di Down e si sono sposati. Il documentario

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“LUCA+SILVANA” ARRIVA A TORINO: APPUNTAMENTO AL TEATRO AMBROSIO IL 23 MARZO

Luca e Silvana hanno la Sindrome di Down e vogliono sposarsi: una storia apparentemente
semplice che merita di essere raccontata. Lo sta facendo il regista Stefano Lisci con Cooperativa 19
attraverso l’atteso documentario che il 23 marzo fa tappa a Torino
La pazienza è la virtù dei forti e quindi dopo lunghe attese e rimandi dovuti alla situazione di pandemia il
documentario Luca+Silvana, prodotto da Cooperativa 19 con la regia di Stefano Lisci è pronto per il tour nelle
sale cinematografiche italiane. La storia è semplice, due persone che vogliono sposarsi e passare la vita
assieme, ma non è per tutti così “facile” come sembra.

“Circa tre anni e mezzo fa, dopo una proiezione del documentario Bar Mario, venni contattato da Luca e Silvana, i
quali mi chiesero di realizzare un breve video. In un primo momento non capii la loro richiesta. Successivamente,
quando parlai con Claudia (la madre di Silvana) capii che necessitavano di un video per dimostrare la loro autonomia
nelle faccende domestiche. Ho poi avuto modo di conoscere meglio la loro storia e il video è diventato un vero e
proprio documentario.” Così, il regista Stefano Lisci spiega come è cominciata l’avventura del documentario
“Luca+Silvana“.

La proiezione a Torino è prevista al Teatro Ambrosio, il 23 marzo alle ore 21:00 in collaborazione con le
associazioni Cepim Torino e Associazione Down Torino. Al termine della proiezione sarà possibile assistere al
dibattito con il regista, Stefano Lisci, in diretta Zoom.

Le prenotazioni per tutti gli appuntamenti possono essere fatte sul sito
https://www.movieday.it/event/event_details?event_id=4098

SINOSSI DEL FILM
In 35 anni Silvana ha avuto molti fidanzati, tutti immaginari. Quando Luca si presenta, con le sue lettere d’amore, lei è
scossa, non è abituata ad essere corteggiata. Inizialmente lo rifiuta. Lui però non molla, la conquista con la sua
gentilezza. Il loro è un amore imprevisto, c’è chi li guarda con sospetto, chi incuriosito, in pochi pensano veramente
che tra i due possa esserci un legame profondo, come quello tra due adulti. Sognano di sposarsi e di vivere assieme,
ma per chi ha la sindrome di Down non è così semplice. Passano dieci anni, il loro progetto incontra mille ostacoli
burocratici e non, il matrimonio sembra un miraggio irraggiungibile.
Luca+Silvana, una storia d’amore dal sapore dolceamaro che invita a riflettere sul diritto universale di amare
e condividere la vita con un’altra persona.

IL DOCUMENTARIO
In molti, proprio grazie alle riprese del film, hanno seguito la vicenda personale dei due innamorati bolzanini che a
gennaio 2019 hanno coronato il loro sogno di sposarsi e vivere assieme. Di pari passo è proseguita la produzione del
documentario che ha avuto la sua Première nazionale online il 20 novembre 2020 – spostata da marzo 2020
all’autunno a causa delle misure sanitarie dovute al Covid-19 – all’interno della prestigiosa rassegna Visioni
Italiane di Bologna, nella sezione Visioni Doc. Si è poi proseguito con i festival regionali, la pellicola ha partecipato
al Bolzano Film Festival Bozen 2021 svoltosi in modalità online, nella sezione MADE IN SÜDTIROL, vincendo il
Golden Walther Award assegnato dal pubblico. Dopo la tappa bolzanina il documentario è stato protagonista anche
nella 69° edizione del Trento Film Festival, nella sezione Orizzonti vicini.
Ora è attiva la distribuzione del film attraverso la piattaforma online www.movieday.it, con accesso a più di
200 cinema in tutta Italia. Si tratta di una modalità particolare di distribuzione delle pellicole che conta sulla
collaborazione di associazioni, enti, scuole e singoli cittadini interessati a portare il documentario nella
propria città. Sono due le modalità con cui è possibile organizzare un evento di proiezione del documentario: la
prima prevede la prenotazione di una sala nel cinema della propria città collegato a Movie Day assicurandosi un
numero minimo di spettatori per confermare l’evento; in questo caso chi promuove l’evento non sosterrà nessun costo
in quanto le spese saranno coperte dalle vendite dei biglietti. La seconda modalità, più indicata per chi ha un suo
pubblico e volesse organizzare un evento in un luogo diverso dal cinema (circoli, associazioni, scuole) prevede
l’acquisto della licenza tramite la piattaforma Movie Day.
“Vorremmo che il nostro film fosse anche un’occasione per sollevare un dibattito sulla sindrome di Down e
sui diritti delle persone con disabilità, chiediamo agli interessati al tema di contattarci alla mail
info@cooperativa19.it e organizzare assieme la proiezione”, dichiara Massimiliano Gianotti, produttore del
documentario e parte della troupe composta da: Stefano Lisci (regia), Massimiliano Gianotti (produzione), Beniamino
Casagrande (fotografia), Martino Pellegrini (musiche), Maria Radicchi e Marco Vitale (montaggio), Ambrose Siyanga
Mbuya e Patrick Bruttomesso (suono in presa diretta), Philippe Gozlan (sound design and mix), Gabrielle Cipolla
(color correction), Sonia Galluzzo (graphic design), Elena Antonin (segreteria di produzione), Martin Rattini
(consulente di produzione), Margherita Delmonego (social media manager) e Valentina Cramerotti (ufficio stampa).
La produzione è tutta altoatesina e fa capo a Cooperativa 19, un’impresa culturale e casa di produzione attiva dal
2011 con la mission di contribuire allo sviluppo del territorio attraverso la realizzazione di progetti culturali e prodotti
artistici in grado di coinvolgere le comunità attraverso proposte di qualità, in cui l’arte e la creatività siano stimolo per
una crescita individuale e collettiva. Per vedere il trailer e avere maggiori informazioni sul film c’è il sito www.lucasilvana.it/il-film.
Stefano Lisci è il regista del documentario di origina sarda, classe 1984, diplomato alla Zelig scuola di documentario,
televisione e nuovi media di Bolzano, con specializzazione in fotografia. Dopo il tirocinio sul set di “Piccola Patria” di
Alessandro Rossetto ha lavorato per diversi anni in set cinematografici, tra cui “Anita B” di Roberto Faenza e su quello
di “Sils Maria” di Oliver Assayas. Dal 2015 tiene dei laboratori di cinema nelle scuole medie e superiori. Nel 2016 ha
curato la regia del documentario Bar Mario.
La realizzazione del documentario è stata sostenuta da Mibact e Siae attraverso il programma “per chi crea”, IDM
Film Commission, Lebenshilfe Onlus, Centro Audiovisivi Bolzano, Ufficio Politiche Sociali della Provincia Autonoma di
Bolzano, Ufficio Famiglia, Donna, Gioventù e Promozione sociale del Comune di Bolzano, Rotaract Bolzano ma
anche dai 12.000 euro raccolti con la fortunata e partecipata campagna di crowdfunding sulla piattaforma eppela.

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