Quale futuro dell’auto per Torino e per il Paese?

La FORD punta su Detroit. La TESLA investe in Europa vicino a Berlino. Dopo l’evasivo discorso di Tavares , il  Governo oltre agli incentivi pensi a come usare la Golden share o la CDP. 

Quale futuro dell’auto per Torino e per il Paese? I pareri sindacali sono diversi . Per Chiarle ( già della CISL) il programma di TAVARES e’ interessante , mentre Airaudo è più pessimista e pensa alla cassa integrazione . Per i francesi che guidano Stellantis, Torino , l’Italia e Katmandu pari sono. Non una parola su Mirafiori. Ancora in stand By la Gigafactory a Termoli mi auguro che  il viaggio parigino di CIRIO e LORUSSO , non serva solo a a capire le condizioni che Stellantis pone al Governo italiano .
A questo punto il Governo che si è mosso solo dopo la minaccia di un Tavolo con i parlamentari di tutte le 10 Regioni interessate e che nel Decreto energia ha stanziato 1 miliardo l’anno per più anni , valuti anche la utilità di usare la golden share o di entrare nello azionariato con la CDP. Molto dipenderà dai contenuti della Mozione Parlamentare che l’on. Molinari aveva presentato a metà gennaio riprendendo la mia proposta. La Mozione ora sta raccogliendo i contributi di tutte le forze politiche e dovrebbe essere votata tra pochi giorni in Parlamento e sarà da guida al Governo per la politica industriale dell’auto .
Torino e l’Italia non possono rinunciare ad avere un ruolo nel futuro dell’auto, che ha ancora importanti contenuti innovativi e ingegneristici.
Siamo purtroppo in ritardo perché il Governo non aveva inserito nella Legge di Bilancio 2022 neanche una lira per l’auto senza che Torino e il Piemonte alzassero la voce.
Ora sarà evidente a tutti i laudatores dei Sindaci di sinistra che non aver puntato con forza sulla industria oltre che sul turismo e sulla cultura ha portato Torino e il Piemonte al declino ma ha tolto al Paese almeno un punto di PIL all’anno ? Se calcolate quanto ha perso la FIAT per gli errori dei suoi dirigenti , per le divisioni sindacali e per il laissez faire di Sindaci che non si sono neanche incazzati col trasferimento della sede fiscale, avrete la dimostrazione di quanto ho scritto all’inizio.
La colpa più grave degli ultimi vent’anni è stata quella di non rendere più competitiva l’area torinese così un amministratore come Tavares, per nulla condizionato dai sentimenti , che ha come obiettivo quello di aumentare gli utili e di conseguenza i suoi emolumenti, sceglie i siti industriali più competitivi e così nella sua Conferenza stampa ha detto che gli stabilimenti italiani dipenderanno dal mercato.
Torino, ora, spaventata dai possibili  tagli di importanti aziende dell’indotto e di migliaia di posti di lavoro  conseguenti all’arrivo dell’auto elettrica , scopre tardivamente la importanza della manifattura ma , abbandonata dalla famiglia  che ha venduto a Peugeot , si trova con interlocutori deboli sia a livello amministrativo che industriale.
Il tutto mentre La FORD punta molto su una Detroit rilanciata , la TESLA investe 5 miliardi  nel suo nuovo  stabilimento europeo vicino a Berlino e Tavares,nella conferenza stampa tenuta nel Paese dei tulipani,  dice che il futuro del Bel Paese nell’auto  e’ legato all’andamento del mercato . A questo si aggiunga che il Governo italiano nella ultima  legge di Bilancio non aveva previsto una lira per il settore senza che Sindaco e i piemontesi nel governo o in parlamento si agitassero troppo.
Ora, anche se un po’ tardivamente, CIRIO e LORUSSO vogliono andare da Tavares a Parigi a chiedere qualcosa, con quali carte in mano? Poche.
Le uniche carte sono nelle mani del Governo che oltre agli incentivi e alla politica industriale dell’auto potrebbe pensare alla golden share o a entrare nel capitale di Stellantis alla pari dello Stato francese.
L’industria dell’auto ha ancora un futuro, in parte da scoprire perché i dubbi sul tutto elettrico crescono mentre salgono anche ipotesi legate ai combustibili che potrebbero usare i motori tradizionali dell’ultima generazione.
Torino è in ritardo perché  , la politica torinese , morti Donat-Cattin e l’Avvocato Agnelli , non ha più avuto peso a Roma, peggio , chi ha amministrato la Città negli ultimi anni l’ha portata al declino e soprattutto non ha creato le condizioni competitive per attrarre investimenti esteri. Ora , in ritardo nella realizzazione della TAV, con due giunte, quella comunale e regionale , deboli, che credibilità abbiamo con Tavares?
Il Governo grazie alle nostre pressioni e all’impegno di Molinari e Giorgetti ha deciso di stanziare nel Decreto  Energia un miliardo all’anno per i prossimi anni da usarsi per incentivare gli acquisti non solo dell’elettrico ma anche delle auto Diesel di ultima generazione e quelle ibride e per la prima volta una parte per una politica industriale del settore necessaria per garantire un futuro all’indietro che sarà penalizzato dal motore elettrico.
Ben diverso però l’approccio con Tavares se il Governo decidesse di calare l’asso della golden share o della partecipazione allo azionariato della CDP.
Tutti i maggiori Paesi industrializzati del mondo vogliono mantenere una forte presenza nel settore automotive e noi rischiamo di perderla?  Non è possibile . Di un settore così pervasivo e innovativo il Piemonte ha e avrà ancora bisogno se vuole rilanciarsi appena troverà una squadra competente e alla altezza del compito.
Quando Torino non era bellissima , come è ora, e la Città era più grigia,  la politica però è l’associazionismo  avevano maggiore peso e sostanza. Morti Donat-Cattin e l’Avvocato Agnelli, Torino a Roma non ha più contato.
Dagli anni 90 , quando il PIL piemontese valeva ancora il 10% del PIL nazionale, chi ha amministrato Torino non si accorse del declino , così come gesti male il Buco di Bilancio . Oggi il PIL piemontese vale il 7,5% della economia nazionale , il PIL procapite ci vede tra il decimo e l’undicesimo posto tra le venti regioni italiane e Torino è in testa a tre classifiche negative : mancanza di sicurezza, disoccupazione giovanile e inquinamento.Questo è ciò che ci lascia chi ha amministrato Torino e il Piemonte negli ultimi venticinque anni.
Ecco perché dobbiamo  difendere a tutti i costi l’industria dell’auto ma dobbiamo contemporaneamente rilanciare Centro ricerche , accelerare il Manifacturing Center, rilanciare Aeroporto , non perdere tempo sulla Linea 2 della Metro e soprattutto accelerare la costruzione della TAV.
Ecco perché ho detto che siamo disponibili a  difendere il settore auto come abbiamo difeso la TAV.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV SIAUTO
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