La svolta per far rinascere Torino dopo 25 anni di declino non si vede…

Caro Direttore, 

La situazione economica di Torino l’ha comunicata , purtroppo è chissà perché solo dopo le elezioni, il Presidente degli Industriali MARSIAJ. Dal 1996 al 2019 Torino e il Piemonte hanno perso 18 punti rispetto a MILANO e ben 8 rispetto alla media nazionale. Siamo quindi sotto la sufficienza con questi numeri nessun azionista privato avrebbe mai votato I cinque stelle o la sinistra che ha governato Torino dal 93 al 2016.
Siccome chi doveva cambiare cioè il commercio in difficoltà, le partite IVA, i giovani senza lavoro non sono andati a votare, ha vinto di nuovo la sinistra. Torino sta ripartendo? No. Siamo a sessanta giorni dalla elezione del Nuovo Sindaco Stefano LORUSSO ma la svolta per far rinascere Torino dopo 25 anni di declino non si vede e tutte le classifiche o gli studi sulla nostra Città la danno in declino. Perché Torino non riesce a rilanciarsi? Perché non vuole esaminare i dati della sua analisi come farebbe un Medico serio che dice la verità , tutta la verità ai suoi pazienti. Ieri dopo l’ennesima bocciatura del Sole 24 Ore che dice che Torino è 12a tra le venti Città capoluogo di Regione , LORUSSO ha risposto:”Sappiamo che Torino ha grandi difficoltà , ma anche grandi potenzialità, senza capire che questa frase che ci viene ripetuta da almeno 10 anni non ha dato risultati perché oggi le grandi potenzialità danno meno di ciò che Torino perde ogni anno e che purtroppo continuerà a perdere perché la strategia seguita dai vari governi, e dai vari tromboni, per il passaggio all’elettrico di auto e Tir ha fatto calare la vendita delle auto e intaccherà gran parte dell’indotto perché l’auto elettrica ha bisogno di meno parti rispetto a quella sulla quale viaggiamo da decenni. I pochi votanti hanno però votato un Consiglio Comunale di non eccelso livello .
Così lunedi scorso in Consiglio Comunale non si sono accorti che era uscita la pagella del Sole 24 Ore  e non ne hanno discusso , questo perché non basta avere pacchetti di preferenze per avere la grande qualità politica che avevano Peyron, Grosso, Donat-Cattin, Bodrato, Porcellana, Valente, Novelli, Dondona, Bracco, Berardi, Aceto, Zanone  e Biffi Gentili.
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Se non si ha il coraggio di dire che Torino dal 1996 al 2018 ha perso 18 punti di PIL rispetto a MILANO e 8 rispetto alla media nazionale non si capisce cosa vuol dire tutto ciò in termini di perdita di lavoro e negli incassi delle partite IVA e del commercio.  Il BOOM Economico nacque da grandi politici come Degasperi e Einaudi oltreche’ da grandi capitalisti che investivano nel nostro Paese ma nacque anche perché con la Indagine parlamentare sulla povertà del 1951-2 tutto il Parlamento sapeva alla perfezione come vivevano allora gli italiani. Finché La metà della Città che da anni sta male non starà meglio Torino non ripartirà . Ecco perché occorre accelerare i lavori della TAV, della Linea 2 della Metro , della quarta corsia sulla tangenziale o della Tangenziale est. Ecco perché occorre ottenere dal Governo un forte stanziamento di incentivi per sostituire le auto e i Tir vecchi con mezzi Euro 6 in produzione che sono molto ma molto meno inquinanti e molto, ma molto più sicure e non limitarsi a dare gli incentivi solo per acquistare mezzi elettrici.  Ecco perché i giornali dovrebbe spiegare molto meglio gli studi su Torino per dare la sveglia alla classe politica torinese… il Direttore de La Stampa aveva detto che LORUSSO conosceva bene i problemi ma stranamente non ha presentato il programma di rilancio e dei primi 100 giorni.
Temo però che il rilancio di Torino non arriverà dal Comune malgrado le grandi risorse del PNRR. Anche perché Comune è Regione non hanno ancora presentato le scelte e non ipotizzano le ricadute come farebbe qualsiasi Amministratore delegato di una azienda in crisi quando presenta il Piano di rilancio .  Se a febbraio non ci sarà chiarezza penso che la Società Civile , come abbiamo fatto per salvare la TAV, dovrà  farsi nuovamente sentire perché di questo passo tra alcuni anni Torino sarà ancora più piccola , più vecchia e con meno lavoro  .
Grazie della attenzione e Buon Natale a Lei e ai Suoi lettori,
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Mino Giachino 
SILAVORO SITAV
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