Piemonte, Pnrr Sanità: investimenti nel Vercellese

Riceviamo e pubblichiamo

Per  una medicina del territorio piu’ forte

La Regione Piemonte guarda al Pnrr Sanitario per ricostruire una rete di medicina territoriale efficiente, fatta una rete case e ospedali di comunità e centrali operative .
“Con il Pnrr Sanità del Piemonte la medicina territoriale – commenta il professor Alessandro Stecco, presidente leghista della commissione Sanità del Consiglio regionale – avra’ una forte iniezione in termini di fondi per strutture operative nevralgiche come le Centrali Operative Territoriali, con ruolo di coordinamento, le Case di Comunità, con ruolo di luogo di prossimità dove avere servizi all’utenza, gli Ospedali di Comunità per le degenze di pazienti meno complessi. Al netto di eventuali e ulteriori tagli da parte del ministero al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Piemontese dell’area sanità, la sanità vercellese vede una programmazione regionale che porterà a implementare ex novo due Centrali Operative Territoriali, in Valsesia a Serravalle e a Vercelli nell’ex Sede del Distretto di via Crosa, potenziare trasformandole in Case di Comunità le Case della Salute di Santhia’ e Varallo, potenziare le cure intermedie della provincia posizionanso a Gattinara un Ospedale di Comunità; le restanti strutture esistenti non destinatarie di fondi Pnrr per ristrutturazione comunque rimarranno operative”.

“La novità principale – ha proseguito il vercellese della Lega Stecco – sta in primis nelle due Centrali Operative Territoriali e il ritorno dell’Ospedale di territorio come quello che una volta si chiamava Country Hospitale, atte a garantire e coordinare la presa in carico dei pazienti, intercettando i loro bisogni di cure e di assistenza, facendo da cerniera e assicurando la continuità tra ospedale e territorio”.

“Per il territorio e per la città di Vercelli – interviene il vercellese Angelo Dago eletto nelle fila della Lega Salvini Piemonte in Regione – le Cot, le future case di comunità, oltre che l’ospedale di comunità, rinforzeranno una medicina territoriale abbandonata negli ultimi 10 anni”.

“Una rivoluzione copernicana – concludono i consiglieri Dago e Stecco, entrambi presidenti delle commissioni regionali Ambiente e Sanità – che rimodula un modello troppo ospedalocentrico.
A beneficiare di questo cambio di paradigma saranno in particolare i pazienti con malattie croniche, ai quali verrà garantita una maggiore e migliore presa in carico e, in futuro, anche parte dell’assistenza oncologica potrebbe passare da questo rinforzo sanitario del territorio”.

Al piano di rimodulazione territoriale dei servizi sanitari del Piemonte e di Vercelli credono anche Eraldo Botta, presidente della Provincia di Vercelli, e Paolo Tiramani, Deputato eletto nelle file della Lega nel collegio vercellese.
“L’assistenza medica sul territorio è stata la più grande falla dei servizi alla salute in Italia – commentano Botta e Tiramani -, il Covid ha portato i cittadini a pagare gli errori di una politica sanitaria miope e accentrata. Il vercellese e la Valsesia meritano questo cambio di logica, che gli amministratori locali a tutti i livelli si stanno impegnando a realizzare. La programmazione della Direzione Sanità e dell’Assessorato sara’ al piu’ presto presentata all’assemblea dei Sindaci appena dal Ministero daranno conferma sui fondi realmente a disposizione. Le migliori cure nella struttura di prossimità al paziente non saranno più uno slogan ma si apprestano a diventare realtà”.

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