E’ stato presentato a Torino l’ultimo libro di Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Luigi Einaudi. “L’Eutanasia della Democrazia”, Rubbettino Editore, con prefazione di Sabino Cassese, individua nell’abolizione dell’autorizzazione a procedere per i membri del Parlamento, avvenuta sotto l’incessante spinta delle piazze forcaiole seguita alla stagione politica di “Mani pulite”, uno dei passaggi cruciali della nostra democrazia, che ha inciso in modo irreversibile sul rapporto tra i poteri dello Stato. Alla presentazione del libro hanno partecipato, insieme all’autore, Luciano Violante e Guido Crosetto.
Secondo l’autore, nel libro “c’è la fotografia di due epoche, quella della Costituente e poi quella del ’93, quando l’articolo 68 è stato modificato. Un punto di equilibrio – sostiene il presidente della Fondazione Einaudi – era stato trovato nel 93. Poi tutto è crollato la notte delle monetine al Raphael, quando i parlamentari si sono consegnati al populismo”.
Per Guido Crosetto “riflettere su quei giorni, sulle motivazioni per cui sono cambiate le guarentigie che erano state fissate dai Costituenti è importante perché questo è diventato negli anni un elemento di debolezza del sistema Italia nel suo complesso. Le guarentigie costituzionali – sottolinea Crosetto – in tutto il mondo non garantiscono i singoli ma le Istituzioni”.
Secondo Luciano Violante in quegli anni “ci furono eccessi da tutte le parti. La corruzione c’era e la maggior parte dei partiti preferirono dileguarsi senza pensare al futuro. Questa è la ragione – secondo l’ex Presidente della Camera – della crisi in cui ci siamo trovati negli anni successivi”.