Con più di 30mila partecipanti si è chiusa la rassegna internazionale Torino Design of the City, che ogni anno invita a un momento di riflessione e confronto sulla cultura di progetto e sul futuro della nostra comunità, coinvolgendo non solo agli attori della filiera – architetti, designer, aziende, policy maker ed esperti di comunicazione – ma tutti i cittadini. Quattro festival e oltre 25 eventi tra mostre, incontri, laboratori e masterclass hanno animato la quinta edizione, che ha visto molti organizzatori scegliere un modello ibrido tra incontri in presenza e in modalità virtuale per allargare ancora di più la platea interessata ad approfondire il tema del design come fattore di crescita sociale, economica e culturale.
La riscoperta della dimensione umana delle città e nelle città è il fil rouge che ha unito i tanti contenuti proposti dai membri del Tavolo Consultivo del Design in collaborazione con il Comune di Torino, ideatore del progetto realizzato con Turismo Torino e Provincia e con il sostegno di Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, Camera di commercio di Torino, Politecnico e Università degli Studi di Torino.
Ad aprire il ricco calendario di appuntamenti, il festival Graphic Days, che nell’edizione Touch ha affrontato il tema della riconnessione tra i sensi nella comunicazione visiva, e il workshop internazionale Automotive Project, due giorni di confronto con esperti e operatori locali per scambiare esperienze e lavorare insieme a una mobilità futura sostenibile, nell’ambito della rassegna diffusa Torino Mobility Living Lab. Il dibattito è proseguito al Circolo del Design con il ciclo di talk Humanizing technology, dedicati al tema dell’umanizzazione della tecnologia, e all’Opera Barolo con il primo oggetto datapoietico, Obiettivo, una lampada che non si spegnerà mai finché la povertà estrema nel mondo non scenderà sotto la soglia di 500 mila persone. La moda tra arte, cibo e colori è stata protagonista al Teatro Sociale di Pinerolo nell’anteprima della Torino Fashion Week 2021, mentre Expocasa ha acceso i riflettori sul mondo dell’arredamento e dell’interior design.
Grande attenzione è stata rivolta al tema della salute mentale e fisica, affrontato nel corso degli incontri Hear me, Spazi di vita alla prova, Di prossimità e vicinanza e Umanizzazione nei luoghi di cura, così come a quello dell’accessibilità nei luoghi dell’arte, con il workshop Il Museo: caso studio per progetti accessibili e inclusivi, e più in generale della disabilità nella mostra Distribuiti e connessi, che raccoglie i lavori sviluppati negli ultimi cinque anni dall’associazione non-profit Hackability. La “1000 minute-city” è la provocazione lanciata invece da Utopian Hours, il festival internazionale di city making che racconta il meglio del “fare città”, mentre Portici d’Artista ha portato en plein air l’arte dei writer sotto le arcate di Via Sacchi. E ancora, la cura del paesaggio che ci circonda e il tema della sostenibilità sono stati al centro delle passeggiate Ripartire dal Paesaggio, della mostra LabCube Reale #Green alla Reggia di Venaria Reale e della visita al Campus Onu di Torino. Spazio anche ai Compassi d’Oro piemontesi alla Centrale Nuvola Lavazza e all’automotive con le mostre Caty Torta. Un’artista libera, Michelotti World e Quei temerari delle strade bianche al Museo Nazionale dell’Automobile.
Tante le attività promosse dalla Città di Torino che al Salone del Libro ha presentato al pubblico i progetti World Design Library e Torino Automotive Heritage Network e ha partecipato in modalità virtuale al Creativity Forum. Carrara for the UNESCO Creative Cities, al Festival della creatività sostenibile. Biella Città Arcipelago e alla tavola rotonda del network delle Città Creative UNESCO del Design, quest’anno in diretta da Geelong (Australia).
L’incontro annuale tra le Città Creative UNESCO italiane ha raccolto infine le fila dell’intenso lavoro di collaborazione che i delegati di Alba, Bergamo, Biella, Bologna, Carrara, Fabriano, Milano, Parma, Pesaro, Roma – nominate per il loro impegno nell’ambito della gastronomia, dell’artigianato, della musica, della letteratura e del cinema – stanno portando avanti insieme a Torino, dal 2014 unica italiana in rappresentanza del mondo del design. L’appuntamento, che rappresenta un momento di confronto importante per definire linee strategiche e operative comuni con l’obiettivo di promuovere un modello di sviluppo del territorio che abbia la creatività come fondamento, si è concluso con la riconferma di Torino come sede ospite del meeting anche nel 2022 e con la decisione di introdurre, nel primo trimestre del prossimo anno, un’altra riunione del Coordinamento per fissare un’Agenda condivisa di contributi operativi da portare all’Annual Conference a livello globale. I temi della rigenerazione urbanistica e della valorizzazione del patrimonio culturale ed economico non sono però solo centrali nella pianificazione delle Città Creative UNESCO: dall’incontro è emersa inoltre la volontà di creare un’alleanza stretta con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e, più in generale, di rafforzare il dialogo con gli organi governativi a tutti i livelli.
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