Una lettera lunghissima volta a dimostrare l’indimostrabile. La lettera di Juri Bossuto
rivolta alle compagne e ai compagni di Torino in Comune per fare passare la sua scelta di candidarsi a presidente della Circoscrizione 2 in alleanza e con il sostegno del Movimento 5 Stelle come la mossa del cavallo – “scombinare i soliti schemi per tornare a fare politica” – ha le sembianze di una arrampicata sui vetri.
Bossuto, a proposito del suo impegno di questi cinque anni dai banchi della minoranza in Circoscrizione, parla di un quinquennio “sofferto e frustrante”. “Per ritrovare “entusiasmo” – uso ancora le sue parole – si è reso disponibile a candidarsi come presidente della Circoscrizione in alleanza e con il supporto del M5S e della sindaca uscente Chiara Appendino. Una giravolta spacciata per continuità di impegno: “cambia la forma ma le prospettive restano le stesse”. Ma per favore! Torino in Comune è sempre stata all’opposizione di Chiara Appendino e del M5S, così come del Pd e della destra. Schieramenti, che nell’avvicendarsi a diversi livelli di amministrazione e di governo, hanno ampiamente dimostrato di essere legati o di non sapersi discostare dalle direttive del Sistema Torino.
E’ del tutto evidente che Bossuto, al pari di altri che hanno scelto invece di allearsi con il Pd (vedi Marco Grimaldi), hanno messo in primo piano le proprie aspettative istituzionali, stando un po’ di qui e un po’ di là, proprio come “mosche impazzite”, a seconda delle convenienze e non certo l’affermazione della sinistra in quanto tale, nella sua autonomia di impegno politico, istituzionale, sociale. Autonomia e alternativa agli schieramenti esistenti com’è stato nell’esperienza di Torino in Comune che come Rifondazione Comunista abbiamo sostenuto con convinzione è stata questa, non altro.
Sappiamo bene che la ricostruzione di una sinistra autonoma, alternativa, popolare è un percorso complesso, di lunga lena. Un percorso che non può essere a geometria variabile. Va portato avanti facendo tesoro di ciò che diceva Antonio Gramsci: “il compito del rivoluzionario è provare e riprovare”. Forse è proprio questo che ci ha spinto a mettere in campo la candidatura a sindaco di Torino di un fine studioso di Gramsci oltreché di un uomo di sinistra integro come Angelo d’Orsi. Lui sì che sta dando dimostrazione di volere combattere una battaglia di cambiamento. La stessa cosa che sanno facendo i tanti uomini e le tante donne che compongono la lista Sinistra in Comune con Angelo d’Orsi (lista presente in comune e in tutte le circoscrizioni, anche nella 2), uomini e donne che non hanno rinunciato alla lotta e all’impegno per costruire un vero cambiamento di sistema stando in un rapporto di unità con tutte le forze disponibili.
Ezio Locatelli
segretario provinciale di Rifondazione Comunista Torino
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