Non solo il forte di Exilles: poco più su, in alta Val Susa, svetta il Bramafam, la fortezza delle Alpi Cozie. Dallo sperone roccioso del monte Bramafam si controllavano Bardonecchia e le valli della Rho e del Fréjus.
Sul costone, a 1450 metri di altezza, cannoni e mitragliatrici tenevano sotto tiro il traforo ferroviario da eventuali assalti francesi mentre altre bocche da fuoco puntavano il Melezet e la Valle Stretta. Costruito per difendere il tunnel del Fréjus e la ferrovia Torino-Modane, il forte Bramafam era, alla fine dell’Ottocento, la più importante fortificazione delle Alpi Cozie. Al termine della II guerra mondiale le bombe e i saccheggi lo devastarono in gran parte lasciandolo in uno stato di totale abbandono. Verso la fine dell’Ottocento venne dotato di diversi tipi di artiglieria e durante la Prima guerra mondiale fu utilizzato come campo di prigionia per gli austriaci. Nel giugno del 1940 sette aerei francesi sganciarono decine di bombe ma i danni furono limitati. Nel settembre del 1943 venne occupato dai tedeschi che, in ritirata, lo abbandonarono nell’aprile 1945. Finita la guerra il forte fu dismesso dall’esercito e abbandonato al suo destino. Oggi il Forte Bramafam è un museo diretto dall’Associazione per gli Studi di storia e architettura militare di Torino ed è sede di mostre e rievocazioni storiche.
Il gruppo di volontari che lo gestisce dal 1995, guidato da Pier Giorgio Corino e Giorgio Ponzio, ha raccolto negli anni materiale storico di ogni genere tra cui uniformi, fotografie, lettere, dispacci, diari, oggetti e materiale logistico per mettere in salvo le memorie storiche tra 800 e 900 relative alle fortificazioni, alle artiglierie e agli oggetti militari usati ogni giorno. Ciò che vediamo è un museo sulla storia del Regio Esercito nel quale, oltre ad armi e cannoni, si trovano più di settanta pezzi di artiglieria di diverse epoche, decine di manichini che indossano uniformi originali dal 1885 al 1943, il restauro di una ventina di ambienti di fine Ottocento e degli anni Quaranta del Novecento e di una trincea della Grande Guerra oltre a 2000 reperti storici che illustrano la storia militare dell’Italia dal 1890 al 1945. Collocati sui due piani del forte vi erano gli alloggi per la guarnigione oltre a cucine, magazzini e riservette. “Molto materiale, spiegano i gestori della struttura militare, è giunto al forte Bramafam in donazione da amici, soci e sostenitori che hanno voluto che conservassimo le memorie militari di famiglia. Qualora foste in possesso di materiale storico che non volete vada disperso, anche piccoli ricordi del passato, contattateci..”. Arrivare alla fortezza delle Alpi Cozie è facile. Per visitare il forte dell’alta Valle di Susa bisogna percorrere la strada provinciale Oulx-Bardonecchia e poco prima di entrare a Bardo, un’indicazione con la scritta “Museo-Forte Bramafam” segnala una svolta a sinistra dove si transita sotto il sottopasso ferroviario e si imbocca il ponte sulla destra. A questo punto bisogna risalire la strada sterrata per due chilometri fino al bivio della cappella di Sant’Anna. Qui si lascia l’auto e si prosegue a piedi per 500 metri fino al forte, visitabile ad agosto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18,30 (ultimo ingresso ore 17.00)
Filippo Re
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