Eutanasia legale: la delibera di Grimaldi firmata da tanti, dal PD ai 5 Stelle, dal Movimento 4 ottobre alla Lega. Grimaldi (LUV): è la dimostrazione che parliamo di un tema che riguarda la vita concreta delle persone.
“Non solo siamo riusciti ad aggregare intorno a questo tema gran parte delle opposizioni, che hanno garantito le 13 firme necessarie per presentare la proposta, ma siamo arrivati a 16 grazie alla sorpresa delle tre firme della Lega. Voglio ringraziare tutti e tutte. È la dimostrazione che l’atto che proponiamo riguarda la vita concreta e il dolore delle persone ed è così importante da diventare trasversale rispetto alle appartenenze politiche” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, primo firmatario di una proposta di deliberazione che impegnerebbe la Regione a proporre il Referendum abrogativo per abrogare parzialmente l’articolo 579 del codice penale, che di fatto impedisce l’introduzione dell’eutanasia legale nel nostro Paese. La proposta ha già ottenuto le firme dei consiglieri e delle consigliere Disabato, Martinetti, Sacco (Movimento 5 Stelle), Bertola, Frediani (Movimento 4 ottobre) Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno (Partito Democratico), Fava, Marin, Perugini (Lega Nord).
“Abbiamo voluto sostenere anche in questo modo la grande campagna di raccolta firme promossa dai Radicali italiani, che tanti volontari e tante volontarie stanno portando avanti, utilizzando lo strumento delle Regioni, per mandare un segnale forte anche da parte delle istituzioni e dare maggiore visibilità a un tema così cruciale e così ingiustamente ignorato dal dibattito pubblico” – prosegue Grimaldi. – “Molto spesso la politica ha molti più tabù e molte più resistenze dei cittadini e delle cittadine. Ora attendiamo che il Consiglio approvi l’atto al più presto, con 26 voti in Aula il Piemonte potrebbe diventare capofila delle cinque Regioni necessarie a proporre il Referendum. Spero davvero che altri 10 colleghi e colleghe di maggioranza e opposizione si convincano. Perché tutti e tutte siano liberi fino alla fine”.
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