Vallo torinese ricorda Maria Orsola Bussone

ANNIVERSARIO DELLA VENERABILE MARIA ORSOLA BUSSONE A VALLO TORINESE | APPUNTAMENTO DOMENICA 11 LUGLIO

LA TESTIMONIANZA DELLA GIOVANE E DELLA VITALITA’ DELLA PARROCCHIA CHE GENERA COMUNITA’ VIVE, ARRIVA IN IRAQ

“Incontrando Maria Orsola, giovane per i giovani” è il titolo della giornata di domenica 11 luglio 2021, promossa dalla Parrocchia di Vallo Torinese, con tutta l’Unità Pastorale Oltre Stura. Dalle ore 10 la messa nella chiesa di Vallo, poi l’aperitivo, il pranzo insieme e un pomeriggio, dalle ore 14, per i giovani al Centro Maria Orsola in via cardinal Pellegrino. 

Non solo Vallo ricorda Maria Orsola, Venerabile, nell’anniversario della morte, il 10 luglio 1970 a 15 anni. Ci saranno i giovani delle sei parrocchie dell’Unità pastorale nonché della Diocesi d Torino, insieme a ragazzi, famiglie e sacerdoti di diverse parti d’Italia. Un messaggio di saluto ai giovani riuniti arriva a Vallo anche da mons. Ghazwan Baho, da Mosul, Iraq, amico da vent’anni della parrocchia, grazie a mons. Vincenzo Chiarle che ha ospitato il sacerdote – impegnato sul fronte iracheno più caldo – mentre era studente a Roma al Collegio Urbano. Ghazwan sarà unito ai giovani che si ritroveranno domenica e negli ultimi due decenni ha portato la testimonianza della giovane venerabile tra le parrocchie irachene che hanno accolto in primavera Papa Francesco.

Maria Orsola Bussone nasce a Vallo Torinese il 2 ottobre 1952. Cresce come ragazza normalissima, ma l’incontro della comunità con la Spiritualità dell’Unità propria del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich, la trasforma. Non solo lei. Insieme alla parrocchia guidata da don Chiarle vive con impegno e determinazione la bellezza della comunione portata dal Concilio Vaticano II. Scopre nel Vangelo vissuto – non solo letto o meditato, ma vissuto, e vissuto insieme, ogni giorno, ogni ora, ogni momento, con tutte le difficoltà e con la forza di “ricominciare”, suo motto – la forza per la scuola, il tempo libero, lo sport, la vita in famiglia, gli incontri. Una testimonianza di santità ordinaria, normalissima, nella parrocchia – unica esperienza di questo tipo al mondo – non certo bigotta o di solo “casa e chiesa”, non certo ancorata all’ottocentesco mondo cattolico dei paesi di provincia. Ma proiettata al mondo. Maria Orsola viaggia, va a Bruxelles e vive l’Europa nascente, a Roma negli incontri dell’Opera di Maria trova parrocchie e gruppi che credono in una Chiesa bella, moderna, “in uscita”. Una Chiesa del Vaticano II fatta di parrocchie vive, di doni gerarchici e carismatici uniti, rafforzati, Chiesa nella quale la messa diventa un pezzo – ma non il solo! – di una vita secondo il Vangelo, costante che dà gioia e forza. Mai da sola, Maria Orsola. In paese, nella comunità, con le sue amiche, con altri gruppi – come quelle 300mila persone passate a Vallo dal 1962 a oggi. Maria Orsola fa una vita normale che è un modello per i giovani oggi. Non un percorso in solitudine, ma insieme. In comunione, in forte unità e facendo tutto l’ordinario, quello che di normale fa una giovane che va a scuola, vive i primi amori, affronta professori e compagni di liceo, si rapporta con genitori e sacerdoti. Muore a 15 anni per un banale incidente al mare, dopo una giornata in spiaggia. Ma la sua testimonianza non muore. Varca i confini e va in tutto il mondo. La parrocchia-aperta quale cuore di nuova santità. Orientata al futuro. Niente è semplice e niente è scontato, niente è facile. Lo dicono anche migliaia di vescovi e sacerdoti arrivati a Vallo: servono testimoni semplici, autentici, con tutte le difficoltà che hanno vissuto, ricominciando. Di Maria Orsola Bussone si apre il Processo di Beatificazione il 26 maggio 1996. Prosegue dopo la Venerabilità riconosciuta da Papa Francesco. Che continua a parlare di “Chiesa in uscita”, di quella Chiesa-comunione (che era piaciuta così tanto a Padre Michele Pellegrino, ospite a Vallo dal 1977 al 1985) e di vita del Vangelo (leggerlo la domenica non basta e se la messa è pure triste e mesta, lunga e noiosa tutti scappano) che trasforma società, politica, economia, psicologia, istituzioni… Parrocchie. Diocesi. Che devono, possono guardare al futuro senza chiudersi e parlando a giovani, famiglie, preti, vescovi (anche loro meno soli), mostrando bellezza e coesione, comunione e condivisione. Di questo e altro si parlerà domenica 11 luglio a Vallo.

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