Il segretario del Pd Enrico Letta doveva alzare una bandiera per restituire una prima identità a un partito che ne è privo da molto tempo.
Ha scelto lo ius soli, battaglia, guarda caso, che il suo predecessore Matteo Renzi voleva combattere sul finire della precedente legislatura. Letta è un politico troppo intelligente per non sapere che in questo tempo di pandemia sono altre le urgenze in cima all’agenda del governo e altre le preoccupazioni degli italiani rispetto a una questione sicuramente importante quale è lo ius soli.
Verrà il tempo per discuterne e nessuna forza politica che sia responsabile potrà sottrarsi dal fornire una risposta a un problema che esiste e che non si risolve ignorandolo. La pressione migratoria rimane alta e nuove forme di regolamentazione legislativa di rendono indispensabili a meno che non si voglia cullare il Paese nell’illusione che il problema è solo una questione di ordine pubblico e di respingimenti. Sappiamo tutti, e lo sanno anche Salvini e Meloni, che le cose non stanno così. Quando se ne parlerà, si vedrà anche su questo tema se ci sono cambiamenti sul terreno della solidarietà europea. Perché in fondo la risposta migliore dovrà venire dall’Europa. Chi diventa italiano diventa anche cittadino europeo.
Osvaldo Napoli, deputato di Cambiamo!
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