Dopo la caduta del premier Giuseppe Conte il Capo dello Stato Sergio Mattarella, probabilmente, si aspettava una reazione diversa.
Ci siamo resi ridicoli di fronte all’Europa per il comportamento infantile della nostra politica nazionale tanto da farci rimpiangere la prima Repubblica.Addetti ai lavori e non si aspettavano,non dico la soddisfazione ma almeno il timore reverenziale di un nome, come quello di Mario Draghi, presentato per quello che è: l’ultima occasione utile per salvare il Paese.Invece no:stanno vincendo gli egoismi ed i personalismi,la mancanza di idee prim’ancora dei nomi da proporre nel totoministri. Le parole del Presidente della Repubblica avrebbero dovuto rappresentare un richiamo sufficiente a chiudere il suk di una politica capace ormai solo di mercanteggiare poltrone e convenienze di parte.
Invece, neanche il nome di Draghi è riuscito a chiudere il suk. La reazione dei partiti è stata sconcertante da tanti punti di vista. E le premesse per le consultazioni che inizieranno oggi sono pessime.Meglio andare al voto,manca la maturità politica utile a determinare le decisioni per il bene della nostra Nazione.
Vincenzo Grassano
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