Che cosa c’è di più pericoloso che vendere illusioni a un Paese stremato da quasi un anno di lockdown e di restrizioni, con l’economia boccheggiante e il lavoro autonomo e il commercio polverizzati da ristori ridicoli, quando arrivano? Una sola cosa è più pericolosa: il venditore di illusioni.
Il governo ha fatto scaldare i muscoli a sciatori e maestri di sci, al personale dei musei e dei teatri illudendo tutti che dal 18 gennaio sarebbe ripresa una cauta attività in questi settori.
Sappiamo oggi che non sarà così. Ci avviamo verso l’anniversario del primo contagio da Covid con l’Italia eternamente bloccata, con gli operatori abbandonati nella nebbia di decisioni annunciate, corrette, posticipate, revocate e infine contraddette da decisioni diametralmente opposte.
Tutto questo accade usando lo strumento del dpcm, quindi con decisioni autocratiche del governo e dei ministri competenti, con il Parlamento che apprende dalle agenzie e dai giornali le decisioni del governo. A ciò si deve aggiungere che il decreto ristori 5, quello che contiene le misure per le categorie rimaste fin qui escluse, come il settore dello sci, rischia di rimanere bloccato 8n caso di crisi del governo. I maestri e le scuole di sci, come molti altri operatori del settore, sono fermi da mesi e senza aver visto un solo centesimo dei ristori promessi. È una ferita sociale e uno scandalo politico di questo esecutivo che in un anno di pandemia ha messo in brache tutto il lavoro autonomo.
on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
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