“Purtroppo i dati che arrivano quotidianamente dalla comunità scientifica non sono affatto incoraggianti e rassicuranti, anche se si differenziano leggermente da regione a regione.
Comunque sia l’emergenza sanitaria prosegue e non arretra. Ed è proprio all’interno di questo difficile contesto che il tema della riapertura degli impianti di risalita e del futuro dello sci in questa stagione, a cominciare dal comprensorio della Via Lattea, si fa sempre più impervio e complicato. Del resto, saranno solo i numeri complessivi dei contagi a dirci se una eventuale riapertura degli impianti sarà, o meno, possibile.
Nel frattempo, però, per evitare che la crisi di un intero settore e di una vasta filiera diventino irreversibili con danni incalcolabili per migliaia di persone e centinaia di piccole e medie aziende, è arrivato il momento affinchè il Governo dica con chiarezza e con certezza quali sono i fondi che effettivamente vengono stanziati per sopperire in parte a queste gravi perdite economiche.
Si chiamino ‘ristori’ o ‘sussidi’ fa poca differenza. Quello che conta, adesso, è conoscere la cifra che sarà stanziata a livello nazionale per i mancati introiti di persone e aziende che, causa la perdurante pandemia, può davvero mettere in ginocchio un comparto produttivo decisivo per lo stesso Pil piemontese. Qui non si tratta di discettare sulle vacanze invernali o sull’esercizio di uno svago, ma sulla permanenza o meno di un settore industriale e produttivo. Quello legato al cosiddetto ‘sistema neve’”.
Giorgio Merlo Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.
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