E’ stata discussa l’interpellanza a prima firma della Consigliera Comunale Federica Scanderebech inerente le tempistiche con cui il comune rilascia i permessi edili di suolo pubblico.
Contestualizza Scanderebech: “Se per una pratica di concessione di suolo pubblico, necessaria alle imprese edili per montare i ponteggi per dare avvio ai lavori, a Torino si doveva aspettare tra i 10 e i 30 giorni, la pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione: per essere elaborata ogni pratica necessita dai 20 ai anche 60 giorni. E le pratiche in arretrato al 30 settembre erano 901 solo per citare dei numeri”.
“Una situazione inaccettabile – afferma la consigliera Federica Scanderebech – che contribuisce ad aggravare la crisi del settore edile, dopo il blocco dei cantieri nello scorso lockdown. Diversi costruttori hanno lamentato attese anche di più di due mesi per ricevere l’autorizzazione dal comune per l’avvio ai lavori e l’occupazione del suolo; quando l’amministrazione la scorsa primavera si era fatta garante e aveva comunicato tempistiche non superiori ai 15 giorni per tali pratiche. Il Governo ha messo in campo l’Ecobonus 110% per rilanciare l’edilizia ma la Città, anziché supportare e agevolare le imprese, rallenta l’avvio dei lavori a causa dei suoi ritardi nelle autorizzazioni. Tale vistoso protrarsi dei tempistiche per il rilascio delle pratiche sembra da attribuire, principalmente, alla modalità di lavoro da remoto. Lo smartworking non si dimostra adatto per garantire la mission di alcuni servizi come questo. A testimonianza i dati che vedono un aumento esponenziale dei ritardi proprio in concomitanza dell’assenza dagli uffici”.
Continua lScanderebech: “A ciò si aggiunge un altro disagio: impossibile avere un’interlocuzione con gli uffici. In molti chiamano i numeri di riferimento, per avere chiarimenti in merito a questi ritardi, ma nessuno risponde. Lo sportello informativo, che offriva supporto e assistenza al pubblico, è stato chiuso a causa dell’emergenza Covid, e non è stata predisposta nessuna modalità alternativa (in remoto o al telefono) volta a salvaguardare quel servizio, ritenuto molto utile. Considerando che ogni anno lo sportello riceveva circa 12mila richieste di informazioni o chiarimenti (nel 2019 le pratiche sono state 11.742), possiamo comprendere l’entità del disagio che è stato creato e che si è abbattuto sui cittadini e sulle imprese.”
La consigliera Federica Scanderebech, ha discusso l’interpellanza e si fa portavoce dei disagi riscontrati: “In queste condizioni non si possono montare i ponteggi, non si possono fare gli interventi richiesti e ciò si ripercuote anche sui finanziamenti di fattibilità dell’opera che l’impresa edile incasserebbe ad esempio anche dalle rendite pubblicitarie affisse sui ponteggi; oltre al fatto che si ostacola un’intera filiale di operai, fornitori”.
“L’Assessore Rolando ha riconosciuto la criticità che ho evidenziato – prosegue Scanderebech – e ha ammesso di aver avviato la ricerca di personale interinale per provvedere a tamponare il problema. Speriamo che questo nuovo lockdown non provochi nuovamente disagi”
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