Rubrica a cura di ScattoTorino
Il fare come una volta, l’alimento sano, il gusto autentico, il rispetto dell’ambiente e degli animali: sono questi i punti chiave della Famiglia Turina, fratello e sorella che hanno ereditato dai genitori il rispetto per la natura e la passione per il proprio lavoro. Produttori dei formaggi Carlo del Clat e Montoso, conducono un caseificio artigianale con oltre 90 anni di storia. I figli hanno fondato FIT-MILK, una gamma di prodotti da latte genuini e digeribili che vengono consumati dagli sportivi e non solo. Contrari alla massimizzazione della produzione di latte che stressa le bovine e non assicura un’elevata qualità nutrizionale, Fabrizio Turina e sua sorella Valentina selezionano capi che pascolano nel verde della zona pedemontana e montana delle Valli Pellice e Infernotto, in Piemonte. Il risultato? Un latte da erba di colore giallo con un profilo nutrizionale e organolettico superiore allo standard che viene consigliato da DietaGIFT, il regime alimentare che si basa sulla stimolazione naturale del metabolismo e sul conteggio calorico. Operativi dal 2018, attualmente le aziende agricole che producono il latte FIT-MILK sono quattro, tutte situate poco distanti dal caseificio per garantire la massima freschezza del prodotto.
Cos’è FIT-MILK?
“L’azienda raggruppa un insieme di alimenti a base di latte che seguono le ricette di un tempo perché le nostre bovine si nutrono di erba o fieno e i formaggi sono prodotti a mano. Proprio perché pascolano il più possibile all’aria aperta e si alimentano in modo naturale, le mucche vivono 17-18 anni, quindi molto a lungo. Ognuna produce quotidianamente dai 5 ai 10 litri di latte: meno rispetto agli allevamenti intensivi in cui se ne estraggono dai 40 ai 60 litri giornalieri, ma gli studi dimostrano che il latte FIT-MILK è digeribile, ha effetti anti infiammatori e ha una migliore composizione di acidi grassi rispetto a quello di altre aziende del mercato piemontese o italiano”.
I nostri prodotti si possono acquistare online sul sito e da dicembre, salvo diverse segnalazioni dettate dal Covid-19, verrà inaugurato lo spaccio aziendale di via Bibiana 54 a Bagnolo Piemonte, in provincia di Cuneo.
Perché questo nome?
“Perché i nostri prodotti contribuiscono a migliorare la forma fisica e vengono utilizzati anche in ambito sportivo in quanto aiutano un recupero veloce dopo la fatica. La prova è data dal fatto che da tempo lavoriamo con un team di consulenza scientifica che include medici, preparatori e altri esperti e tra il 2018 e il 2019 abbiamo condotto uno studio ufficiale su 6 atleti nazionali, tra cui 2 olimpionici, che per 6 mesi hanno usato nella dieta prodotti FIT-MILK: formaggi, yogurt e latte. I risultati sono stati sorprendenti e tutti hanno realizzato la miglior prestazione della carriera, sono dimagriti e hanno aumentato la massa muscolare, hanno ridotto gli infortuni e hanno dichiarato di aver raggiunto uno stato di benessere”.
Come è nato FIT-MILK?
“Otto anni fa con il Caseificio Montoso avevo iniziato la produzione di yogurt e alcuni clienti mi segnalarono che erano più digeribili di quelli dei competitor. Abbiamo così condotto degli studi e abbiamo appurato che il nostro latte aveva una composizione del grasso diversa da quella di chi produceva con allevamenti intensivi; dal 2012 abbiamo lavorato per portare queste caratteristiche ai migliori livelli possibili”.
Cosa rende diversi questi alimenti a base latte?
“Le referenze FIT-MILK sono ad alto contenuto di proteine, hanno un ridotto apporto di grassi saturi e infatti, rispetto ad un latte convenzionale, il nostro ha il 14% di grassi saturi in meno. Contiene però grassi positivi come gli omega-3, la cui percentuale è +170% media sull’anno, e l’acido linoleico coniugato. Il rapporto omega-3/omega-6 è pari a 1 per cui, ogni grammo di omega-3 c’è un grammo di omega-6, come consigliato dalla ricerca medica. Nel latte convenzionale il rapporto è 4 o 6 e non va bene perché dobbiamo limitare l’assunzione di omega-6. Il nostro latte da erba è più ricco in β-carotene e Vitamine A e E: ne contiene infatti fino al 100% in più rispetto a quello derivato da bovine nutrite a mais da foraggio e mangimi. Questi carotenoidi sono antiossidanti naturali utili per la salute e sono presenti nell’erba verde. Quando le bovine se ne cibano, li trasferiscono al latte conferendo ai nostri prodotti caseari da pascolo una tipica colorazione gialla”.
Le vostre referenze sono avvalorate dalla ricerca?
“Dal 2012 collaboriamo con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino e con l’Associazione Regionale Allevatori Piemonte per offrire agli agricoltori un servizio di consulenza e di ricerca applicata, in termini soprattutto di produzione foraggera”.
FIT-MILK è approvato da DietaGIFT. Cosa significa?
“DietaGIFT è uno stile alimentare ideato dal Dottor Luca Speciani che fa capo ad un gruppo di medici dell’AMPAS, l’Associazione Medici per un’Alimentazione di Segnale. GIFT è un acronimo che significa Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono. Si tratta di un regime alimentare molto equilibrato che induce cambiamenti salutari negli assi ormonali più importanti come tiroide, surrene, apparato osteomuscolare, apparato genitale e sistema immunitario, favorendo un rapido ripristino degli squilibri esistenti attraverso il riequilibrio dei segnali che raggiungono l’ipotalamo, una parte importante del nostro cervello più antico. DietaGIFT è impiegata in ambito sportivo, ma non solo, e prevede il non utilizzo di zuccheri raffinati. Nei nostri prodotti non zuccheriamo o usiamo una quantità di miele tale che non causi picchi glicemici”.
Torino per lei è?
“A livello personale credo che sia la città più bella che conosco. Tutti dovrebbero scoprirla. Dal punto di vista lavorativo, per me rappresenta un’opportunità commerciale perché dista solo 50 km dalla nostra azienda”.
Un ricordo legato alla città?
“L’attività di FIT-MILK è molto legata al capoluogo piemontese. Collaboriamo infatti con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, con il CNR e con alcuni ospedali, per cui ho molti ricordi legati al mondo professionale”.
Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto