Ho conosciuto l’onorevole Giuseppe La Ganga alla fine del 1997.
L’occasione fu un convegno organizzato delle coop d’abitazione sul Welfare. Famoso fino dagli anni 70, famoso nel bene e nel male. Era stato, sicuramente, un politico di potere. Prima di tangentopoli non si muoveva foglia che Giusi La Ganga non volesse. Almeno in Piemonte ed almeno tra i socialisti. Non fu solo il luogotenente in Piemonte di Bettino Craxi.
Non a caso il congresso del 1978 , congresso del rilancio politico del Psi, si tenne a Torino. Insieme a Milano tra le capitali del riformismo socialista. Nel 1997 era un uomo provato ma indomito. Sempre lo accompagnò’ l’amarezza di quello che era accaduto. Tutto questo non gli impedì di schierarsi a sinistra, prima nella Margherita e poi nel Pd. Continuo’ nel fare politica solo ed esclusivamente per passione. Lo ritrovai, anzi mi ritrovo’ nel circolo che aveva fondato. La passione la capivi quando partecipavi ai convegni in via Pisa, sede dell’Associazione. Li’ c’era una stanza per lui dove riceveva. Molti lo venivano a incontrare per un consiglio, sicuramente non per dei favori. Ed anche la sua ultima esperienza politica da consigliere comunale a Torino lo testimonia. Penso che non volesse riscattare il suo passato visto che non aveva nulla da rimproverarsi. Errori si’, ma chi non fa errori nella sua vita. Dopo una tornata elettorale non andata bene per il Pd eravamo a cena.
Sorrise amaramente: voi comunisti dovete abituarvi alle sconfitte. Risposi: io sono un ex, ora apolide di sinistra. Vagante tra le diverse anime del socialismo riformista. Scusa Giusi, ma in politica non ha torto chi perde ? L’amarezza aumento’: sconfitti si’, ma per via giudiziaria e non politica. Almeno in Italia. Poi aggiunse: sicuramente abbiamo fatto un errore di fondo: non capire prima che il clima nel paese era cambiato. Per lui e per la maggioranza dei socialisti non c’erano dubbi. I servizi segreti americani infastiditi dall’atteggiamento di Bettino Craxi a Sigonella avevano orchestrato tutto. Poi il carattere duro e puro di Craxi aveva fatto il resto. Chiacchieravo volentieri con Giusi. Precisamente ascoltavo molto. Uomo di grande cultura che non cadeva mai nel banale.
E qui il ricordo si fa decisamente esistenziale ed umano. Giuseppe La Ganga ha dato alla vita più di quello che ha ricevuto. Ora sono in molti nel dire che quel riformismo aveva storicamente ragione. Decisamente tardi. Ciao Giusi, ho grande affetto per te. Ho grande stima per quello che hai fatto in vita, ricordandoti.
Patrizio Tosetto
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