Roma – Si sa che alla municipalizzata romana, incaricata del trasporto pubblico, le casse sono sempre in profondo rosso, così come che l’attaccamento al lavoro da parte di alcuni dipendenti lasci alquanto a desiderare.
Come in tutti gli uffici, anche a ll’Atac i certificati di malattia, che durante le feste salgono di parecchio, si inviano in modalitá online. Tuttavia, se il certificato medico riguarda l’assenza per malattia di un figlio, basta consegnarlo manualmente.
Scoppia il giallo: una marea di certificati di malattia, tutti uguali e con lo stesso timbro, ma non con la stessa grafia, arrivano all’Atac con oltre 11mila dipendenti e un tasso di assenteismo record. I certificati di malattia spediti all’azienda sarebbero centinaia, tutti con lo stesso timbro di un medico arabo. Tutti scritti a mano, ma la scrittura cambia ogni volta, tanto che all’Atac hanno pensato a dei falsi e hanno chiesto una perizia calligrafica per accertare il fatto.
A questo punto le ipotesi sono almeno due: la prima è che il medico arabo, da cui provengono i certificati, non sia coinvolto; l’altra che il bollettario sia stato trafugato e, con il “fai da te”, ciascun dipendente coinvolto si sia compliato il suo certificato ed abbia anche reiterato il falso più volte. La Procura della Repubblica sta indagando sulle ipotesi di reato, ma a noi viene anche qualche altro sospetto in merito al perché il medico arabo non si sia accorto dello smarrimento di un blocchettario. Altra ipotesi, ben peggiore, che ci possa essere collusione….!
Potrebbero scattare dei licenziamenti, almeno si spera.
Per concludere, suona strano che all’Atac ci abbiano messo così tanto tempo ad accorgersi del fatto!
Tommaso Lo Russo
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE