Babilonia stradale. Vita dura per pedoni e automobilisti

Questo è uno di quegli articoli che scrivi più da cittadino che da giornalista. E’ il risultato  anche solo di una mattinata in giro per questa meravigliosa città in preda alle non-regole e alla confusione totale che ultimamente  domina in fatto di strade e viabilità

Biciclette e monopattini sui marciapiedi, in contromano, parcheggiati in diagonale, ammassati in gruppo e oramai praticamente barriera architettonica.

Quando usciamo di casa dobbiamo ricordarci, oltre alla mascherina, di varcare con molta cautela la soglia del portone perché un velocipede potrebbe travolgerci senza pietà, senza rispetto e purtroppo senza nessuno controllo e sanzione. Oltre all’impunità totale c’è anche la beffa: facce soddisfatte e persino divertite di sfrecciare irriverentemente.

Non voglio fare il solito discorso, degno di una mentalità un po’ arrugginita, e cioè “ai miei tempi queste cose non succedevano”, però è abbastanza aderente alla realtà. Ho abitato per quasi tutta la vita a Roma, Caput Mundi e Santa Patrona degli scooter, ho vissuto in Medioriente dove il traffico è spesso in autogestione e indisciplinato, ma non mi sono mai dovuta preoccupare così tanto di poter soccombere senza prodezza in ogni angolo delle nostrestrade e marciapiedi all’ombra della Mole. Esatto perché ad ogni cantone delle nostre vie potrebbe arrivare a tutta velocità uno di questi “mezzi ecologici” ed investirci, e nessuno osa mettere in discussione il nobile proposito riguardo la salvaguardia dell’ambiente. Al nostro muoverci per la città si è aggiunto il toto-incidente, sarò investita oggi? Da una bici o da un monopattino?

Anche da automobilisti non ce la passiamo meglio, le biciclette possono viaggiare in contromano. E’ vero che bisognerebbe utilizzare l’auto con più responsabilità, andare più piano, prestare più attenzione e dare precedenza ai mezzi più “fragili”, ma così non è proprio possibile. Siamo così sicuri, con questa nuova e improvvisata “concessione”, di poter stabilire sempre le responsabilità in caso di incidente? I ciclisti portano tutti il casco? Sono sempre disciplinati o lo status di mezzo più “debole” gli fa credere di potersi buttare in mezzo alla strada senza prudenza?Rispettavano i 30 km orari?

E’ vero che questa norma è oramai vigente in altri paesi come Belgio, Regno Unito e Olanda, ma non so se noi siamo ancora preparati a questa nuova “libertà”, forse sarebbe stato meglio rimandare, accordare più tempo per abituarsi, soprattutto agli anziani a cui sembrerà di stare nel bel mezzo di un lunapark. Inoltre sarebbe stato opportuno essere pronti in tutti i modi e con tutti i mezzi  a disincentivare i potenziali trasgressori e fare maggiori controlli mirati, invece il caos regna sovrano.

Dovevamo ancora risolvere problematiche come l’uso dei cellulari in auto, il pericolosissimo alcool mentre si è alla guida   invece stiamo aggiungendo rischi ad una circolazione già in crisi.

Monopattini, biciclette e hoverboard fanno parte oramai del codice della strada, ma troppo spesso sembra che questo codice non esista.

Maria La Barbera

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Il rapporto tra un padre e un figlio, negli anni del terrorismo che restano lontani

Articolo Successivo

Maltempo, un morto in Valsesia e un disperso nel Cuneese La Regione chiede lo stato di emergenza

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta