Il museo Accorsi-Ometto riapre dopo il Covid con una mostra di sculture

La consolazione della bellezza

“Esiste un aspetto spirituale, legato indissolubilmente a ciascuno di noi: la ricerca consolatoria della bellezza” della quale “nonostante carestie, guerre e pestilenze, non abbiamo mai potuto fare a meno”, come scrive Bruto Pomodoro nella introduzione al catalogo della bella mostra “ Novecento in cortile” con  cui il museo  Accorsi-Ometto riparte dopo il Covid.

E di bellezza ce n’è tanta concentrata nelle undici sculture ospitate ( bronzi, acciai, terracotte ) nel  bel cortile di Palazzo Accorsi, in via Po, nel centro di Torino: opere di  sei  fra i maggiori interpreti internazionali della scultura del dopoguerra che mettono a confronto astrattismo e realismo.  In mostra si possono ammirare il monumentale Mercurio (anni ’80) di Arman, uno fra i massimi esponenti del nouveau réalisme, famoso per le sue accumulazioni, per gli strumenti musicali e per le sue frammentazioni; i bronzi patinati Tensione verticale  (1963-64) e Sole deposto (1982) di Gio’ Pomodoro, testimonianze di due diversi cicli produttivi del Maestro marchigiano; la grande terracotta Cavalcata interrotta (1990) di Paolo Borghi che ben rappresenta la sua poetica di rivisitazione dell’arte classica e di indagine sul mito; il maestoso acciaio satinato Asteroide (2017) di Riccardo Cordero in cui la forma plastica astratta è posta in dialogo con lo spazio circostante; i due grandi bronzi di Igor MitorajIcaro alato (2000) e Luci di Nara pietrificata (2014), che testimoniano la visione postmoderna dell’artista; infine, di  Ivan TheimerTobiolo (1999), Tartaruga con montagna (2004), Medusa (2005) e Obelisco ( 1993) quattro opere in bronzo di diverse dimensioni fra loro collegate da un unico denominatore: un  solido impianto classico che riecheggia ai miti rappresentati dalla scultura greca, alla simbologia egizia dei grandi Obelischi fino al manierismo toscano.

Una mostra, voluta dal direttore del museo Luca Mana ,  con l’organizzazione di Giuliana Godio. Allestimento a cura dell’Officina delle idee di Diego Giachello.

Con l’occasione il museo Accorsi-Ometto inaugura la nuova sala delle Arti del Barocco, con alcuni pezzi di gran pregio entrati recentemente nelle collezioni del museo.

Museo Accorsi-Ometto fino all’11 ottobre

Regole di accesso e informazioni tel. 011 837 688 int. 3 oppure biglietteria@fondazioneaccorsi-ometto.it

In mostra sono ammesse massimo 23 persone, ogni mezz’ora, per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza . La prenotazione è vivamente consigliata, gradito il pagamento elettronico. È obbligatorio l’uso delle mascherine.

 

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