Non basta aver riconosciuto, come ha fatto il presidente del Consiglio nel suo intervento alla Camera, che ci sono stati e tuttora ci sono ritardi nell’erogazione della liquidità a imprese e famiglie.
Quest’ammissione, sia pure tardiva, fa cadere ogni accusa nei confronti delle opposizioni di voler strumentalizzare la vicenda. Il governo ha sulle spalle ben altre inadempienze.
Il presidente Conte ha annunciato, non conosciamo esattamente il numero delle repliche, che il governo si impegna a velocizzare l’iter per sbloccare i cantieri fermi, delle grandi come delle piccole opere pubbliche. Mi permetto un suggerimento: cominci con la nomina del presidente dell’Osservatorio sulla Tav, opera cruciale per il Piemonte e per l’Italia, e provi a velocizzare i 30 milioni delle compensazioni attese dai Comuni della Valsusa. L’agenda dei buoni propositi elencati nelle aule parlamentari da non so più quanti mesi non ha prodotto un solo cantiere. Il ministro della Infrastrutture Paola De Micheli ha annunciato a più riprese la nomina di commissari per le grandi opere, ma ha omesso, presumo per non urtare l’alleato grillino, ogni riferimento alla Tav. Gli annunci non creano posti di lavoro e neppure fanno ripartire il Paese. Quei 30 milioni attesi dalla Valsusa invece possono rimettere in moto l’economia di un’intera valle e restituire speranza a migliaia di famiglie.
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