Il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri ha stabilito, con un “motu proprio”, che solo dai cittadini può accettare critiche, vietate a chiunque altro.
Arcuri ha pasticciato come meglio poteva sulle mascherine e sui dispositivi di protezione individuale, e se oggi sono introvabili l’unico e solo responsabile è il commissario Arcuri.
Il quale ha attaccato prima i farmacisti e i distributori, colpevoli di non vendere le mascherine al prezzo di 0,50 centesimi più Iva, salvo ritrattare le accuse e addebitare la stessa responsabilità ad altri non meglio identificati soggetti.
Ad Arcuri, evidentemente, nessuno ha mai spiegato che un bene prodotto da imprese private e messo vendita sul mercato tende a sparire ogni volta che un’autorità pretende di mettere la camicia di forza alle leggi del mercato. Nel dopoguerra era possibile reperire pane bianco e altri generi di prima necessità soltanto sul “mercato nero” perché i prezzi imposti dalle autorità non erano convenienti per i produttori. Arcuri si assuma la responsabilità degli errori commessi fin dal primo giorno, e ripetuti senza mai un cenno di autocritica. E accetti le mie critiche perché vengono da una cittadina prima che da una parlamentare.
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on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
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