Verso la riapertura navigando a vista

Intanto in Barriera di Milano l’Esercito dà una mano ai vigili per far rispettare i divieti. Stazionano tre camionette in piazza Foroni e in via Montanaro, dove c’ è l’asl.

Cercano, è la parola giusta. Ragazzotti di colore si schermiscono giustificandosi di non avere una casa. Anzi. precisano che dormono un po’ qua ed un po là, e quando hanno trenta euro dormono in fatiscenti case. Sarà vero? Magari non per tutti. Qualche fondamento c’ è. Dal carcere arrivano inquietanti notizie.

Carcerati che fanno di tutto per infettarsi con la speranza  d’uscire. Totale silenzio del Ministro Bonafede. Tanto che ci sia o non ci sia, nulla cambia. E vieni a sapere con il passa parola che persone ” insospettabili ” hanno fatto richiesta del buono spesa al Comune. Storie di normale disperazione. Lui meccanico di moto che non può lavorare. Lei incinta con il sussidio di disoccupazione. Se non si riparte nei tempi previsti c’è  il terrore di morire d’ asfissia. Non finisce qui. Sempre in Barriera note pizzerie che si chiedono: cosa debbo, e soprattutto cosa posso fare ? Pizzerie con oltre 10 persone che ci vivono sopra tra dipendenti e datori. Potranno solo fare e consegnare pizze  d’asporto, non sanno se conviene scaldare il forno a legna per poche pizze da sfornare. Poi c’e’ il costo del trasporto,  20 %. Il vinaio che vende l’Arneis sotto costo. Le bottiglie dovevano essere vendute ai bar per l’aperitivo.

Bar chiusi che forse non riapriranno. La stima è che riapriranno uno su tre. Speriamo di sbagliare. Non solo il commercio al dettaglio. Piccolo imprenditore nel settore impiantistico: dieci  dipendenti di cui tre sono stati in quarantena per il coronavirus. Anche qui si chiede: mi conviene riaprire? Prima lo Stato mi impone di chiudere. Assolutamente capibile. Poi ti comunica che il 5
maggio puoi riprendere  l’attività. Con quali soldi? Con quelli della liquidità. Ma non arrivano in tempo utile. Non ti preoccupare,ci pensano le banche. Vero, ma il debito è mio essendo una accomandita semplice. Mi conviene rischiare? Unica soluzione è che il 50 % sia a fondo perduto. Le conclusioni sono abbastanza scontate.

Ripresa con più livelli di ripartenza e soprattutto con più livelli di tenuta della ripresa. Poche cose potrà fare la politica locale. Tra le le poche cose agevolate, al massimo gli spostamenti in città evitando il sovraffollamento dei mezzi pubblici, semplicemente abolendo la  Ztl e il pagamento dei parcheggi. Speriamo che l’assessore Lapietra non voglia dire la sua. Viceversa saremmo rovinati, visto che non ne ha mai azzeccata una. Fa ben sperare che l’Appendino sia per la riapertura e veda nel vaccino la soluzione al contagio.

Lasciati i panni di pentastellata, si ricorda d essere figlia di imprenditori e dopo aver combattuto il cosiddetto sistema Torino,  riconferma il Professore Profumo ai vertici della Fondazione San Paolo. Dopo la rivoluzione la conservazione. Tipico, del resto, degli incendiari. Ma tipico anche di chi fa frullare il cervello. Del resto solo gli stupidi non cambiano mai idea. Come il governatore Cirio che ridimensiona Mario Raviolo e pare non escluda di rimuoverlo da tutti gli incarichi. Qualcosa ha toppato e chi lo conosce sostiene che non è un fulmine di guerra.

Inoltre è smentito anche l’assessore alla sanità Icardi che fino a ieri sosteneva che tutto era sotto controllo e che  le polemiche erano pretestuose. Purtroppo – e  sottolineo purtroppo – le polemiche non erano, almeno in questo caso, pretestuose. Ma per ora pensiamo ad altro. Pensiamo al domani e possibilmente al dopodomani.

L’ apertura non sarà la panacea di tutti i mali e quasi sicuramente si navigherà a vista. Nel navigare a vista si dovrà monitorare,  capire e corregge la rotta.

 

Patrizio Tosetto

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