Quelli del Big Mac

Caleidoscopio Rock USA  Anni ’60 / Quello è un “crowd rouser”… Nel linguaggio colloquiale delle bands questa era una delle espressioni utilizzate quando si parlava di un brano che attirava i giovani a ballare in pista nei teen clubs, o ai parties di liceo, o alle feste di fine anno scolastico, o ai ritrovi di fraternities universitarie

Il pezzo poteva avere un successo clamoroso dal vivo nei gigs in giro per gli Stati Uniti e nei più diversi contesti, ma non era poi così certo che avesse eguale riscontro nelle classifiche o nelle programmazioni radiofoniche nell’area cittadina della band o nello Stato di appartenenza.

Ed è proprio questo iato a rivelarsi a volte pericoloso per la tenuta psicologica dei gruppi musicali di piccolo-medio cabotaggio, se non addirittura costituire la causa di fratture interne insanabili, con screzi spesso aspri e premonitori di scioglimenti rapidi e definitivi. Questo fu il caso della band The Rumors dell’area di Los Angeles, formatasi tra 1963 e 1964 attorno al leader Ben[son] Turner (V, org, arm), cui si aggiunsero Larry Scher (V, b), Ed Burkey (chit), Norman Prinsky (V, batt). L’ottima propensione del gruppo per le esibizioni dal vivo rendeva la compagine elastica e ben adattabile ai gusti variegati che si potevano rinvenire in un pubblico di teenager o di studenti universitari o perfino di rampolli della “upper class” a bordo piscina; risultava vincente la compresenza di influenze musicali miste, ma in primis l’ispirazione dai The Kingsmen e dalla British Invasion (specialmente The Hollies e The Zombies). La gestione manageriale era in proprio (a cura di Ben Turner) e non mancarono soddisfazioni in alcune competizioni, specialmente in una “Battle of the Bands” all’Hollywood Palladium di Los Angeles nel 1965. Qui The Rumors furono adocchiati e l’esito positivo della gara li condusse in sala di registrazione, dove nell’estate 1965 fu inciso il primo (e purtroppo unico) 45 giri: “Hold Me Now” [Turner, arr. Burkey] (5002; side B: “Without Her” [Richards]), inciso negli studi di Bill Bell con etichetta Gemcor. Sebbene le programmazioni radiofoniche di Los Angeles prediligessero il brano della facciata B, la band puntava molto sull’impatto “live” di “Hold Me Now”, la cui vena accattivante trovò una ulteriore spinta: il pezzo fu utilizzato tra 1965 e 1966 in una breve striscia pubblicitaria del Big Mac (il noto hamburger), molto trasmessa in tutta la zona costiera californiana. Con questo volano favorevole, l’area delle esibizioni si ampliò fino a Bakersfield e Fresno (anche con apparizioni in TV), Visalia, Santa Maria e San Luis Obispo, con la band che puntava moltissimo su “Hold Me Now” specialmente sul versante radiofonico e discografico. Tuttavia (forse anche a causa di infelici soluzioni manageriali e scelte un po’ azzardate in campo promozionale) il brano non seppe sfondare e non rispose adeguatamente alle attese della band, non riuscendo ad intercettare il gusto della grande massa del pubblico giovane. Solo parecchi anni dopo verrà giustamente rivalutato e inserito in svariate raccolte a tema a cura di Cicadelic Records. Le aspettative deluse furono senz’altro la causa di una crisi di entusiasmo da parte di tutti i membri del gruppo, che gradualmente e autonomamente andarono sviluppando interessi divergenti e paralleli che non si sarebbero più riallacciati e ricomposti. Con il diradarsi delle esibizioni “live” l’attività dei The Rumors si ridusse notevolmente, fino allo scioglimento avvenuto forse entro la fine del 1967, con il movimento psichedelico già galoppante e in piena ascesa.

Gian Marchisio

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

La scuola ai tempi del coronavirus

Articolo Successivo

Arrestato due volte in due settimane

Recenti:

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA   Jean-Baptiste Andrea “Vegliare su di lei” -La nave

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta