Ripetizioni in lingua e chiacchierate con la portineria di comunità

La Portineria di comunità corre in soccorso alle famiglie e persone sole  Da oggi i “portinai” metteranno a disposizione il proprio tempo per aiutare i ragazzi nei compiti, per assistere gli anziani che hanno difficoltà a scaricare un’app, creare un account su Facebook, o insegnarvi a fare una tinta in casa.

 La Portineria di comunità “Lo Spaccio di cultura”, nata per favorire l’occupazione e l’inclusione delle fasce più deboli e far risparmiare tempo a chi tempo non ha, si attiva per correre in aiuto gratuitamente a chi ne ha bisogno in questo momento difficile.

Tra i servizi offerti c’è l’aiuto ai genitori che non riescono a seguire i figli nei compiti perché sono loro stessi occupati con il lavoro o perché pensano di non avere tutte le conoscenze necessarie, tutta una serie di giochi e attività creative per bambini per occupare il loro tempo libero. C’è anche l’sos tecnologia, per aiutare le persone a scaricare applicazioni, creare account, trasferire dati. E infine la possibilità di chiacchierare in francese, seguire un piccolo corso di canto, o imparare a farsi una tinta ai capelli con metodi naturali.

Tutti i servizi saranno offerti dalla Portineria e si potranno richiedere dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16 chiamando il numero di telefono 3478788271, o alla mail info@spacciocultura.it. Lo Spaccio di Cultura – Portineria di comunità è un progetto ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare e fa parte dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino, cofinanziati dall’Unione Europea – Fondi Strutturali di Investimento Europei – Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020; in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero.

“Le case non sono tutte uguali e nelle case non siamo tutti uguali. – afferma Chiara Saraceno, presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare – Non abbiamo tutti le stesse opportunità: dall’accesso al wifi all’attenzione che possiamo dare ai nostri figli per seguire i compiti. La Portineria vuole provare a colmare quei divari che proprio un’emergenza come questa non fa che evidenziare”.

“Sono particolarmente felice della nascita di questo progetto, sostenuto dal settore innovazione sociale, approdato al mio assessorato in quanto progetto di integrazione, ma soprattutto di comunità. – commenta l’assessore alle Pari Opportunità della Città di Torino, Marco Giusta – All’estero i progetti come questo, ispirato al portierato di quartiere, hanno come valore aggiunto la capacità di creare connessioni di comunità. ‘Abbiamo voluto ridare umanità alla vita quotidiana’ diceva Charles Vincent, che ha due significati: da un lato sollevare dalle mille incombenze quotidiane con un piccolo aiuto, dall’altro dare la possibilità a tanti soggetti di poter dare quel piccolo aiuto. In questo prezioso scambio ci può stare molto: la conoscenza, la reciprocità, la fiducia e in questo periodo, l’aiuto solidale. Gli elementi insomma per costruire una rete di comunità”.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Coronavirus: mail cancellate, la Regione chiede chiarimenti alle asl

Articolo Successivo

#iosorrido, il coinvolgente progetto fotografico di Barbara Odetto e Alessandro Lercara

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta