Cosa abbiamo sbagliato e cosa possiamo migliorare

Fin da liceale mi piaceva di più Boccaccio che Dante. Non vorrei dire una bestialità, ma forse il mio parere era viziato dai tempi. Inizio anni ’70, dove trasgredire era d’obbligo

Dante appariva paludato. Boccaccio ispirò molto Pierpaolo Pasolini. Uno dei più grandi intellettuali del novecento italiano.

Pasolini può essere accusato, magari, quasi di tutto, ma sicuramente, in solitaria ha previsto il decadimento di questa nostra società. Molto ma molto lungimirante, di una lungimiranza che dava fastidio al potere che non voleva essere disturbato per i suoi maneggi, o se volete per i  giochi di potere. Porsi il problema di cosa sarebbe stato era considerato fuorviante. Potere che si autoalimenta anche, se non soprattutto, in democrazia.

Potere cieco che non vuol vedere e non fa vedere. Almeno per una volta , con la vicenda del coronavirus ci sono  stati poteri bravi e poteri stupidi, ed almeno per una volta noi italiani non siamo stati stupidi con i cinesi, siamo stati dalla parte giusta. Stavolta non basta essere dalla parte giusta. I governanti di Spagna Inghilterra e Francia con l’ immancabile Trump hanno dato prova di assoluta e totale incapacità. E purtroppo la loro stupidità ci ricadrà addosso. Altro che problema di ideologia. Stavolta la divisione è tra stupidi ed un minimo di intelligenti. Come non è un problema di sistema politico. Cina e Iran sono entrambi dittature: la prima ha reagito bene. La seconda è solo uno stato di polizia dove è impossibile essere informati ed il coronavirus non è sotto controllo. Come non è sotto controllo la globalizzazione, perché non è sotto controllo da parte dell’uomo.

Praticamente la politica, quella con la P maiuscola non è riuscita in un bel niente. Arriva un virus e mette in crisi l’intero sistema. Ed il virus è più forte della stupidità umana ed approssimazione del potere. Anzi, trova nella stupidità il terreno fertile per il suo sviluppo. E francamente non capiamo i leghisti che stanno facendo ostruzionismo verso i decreti legge del governo o l’ assoluta, anzi dannosa presenza della Bce e delle istituzioni Europee congenite per essere impotenti e dunque inutili. Forse, e sottolineo forse, stare a casa aiuterà ad una riflessione individuale e collettiva con alla base due domande. In cosa abbiamo sbagliato, ed in cosa possiamo migliorare. Magari stare a casa potrà voler dire migliorarsi. Magari.

Leggere di più, studiare di più, parlare di più. In questo la tecnologia ci viene decisamente in aiuto. Non fa smettere di studiare , non fa smettere di informarsi , magari di scrivere, non fa smettere di capire. Ed al di là dell età, di maturare.
In questo nostro oggi ci sono le domande per capire il passato e prevedere il futuro. Difficoltà a mille e francamente sono scettico. Ma è un cinismo che non può e non deve cadere nella rassegnazione e dunque nell’ egoismo del proprio sé ed al massimo verso i propri cari. Organizzarci e collettività sono le due parole magiche.

Sia ben chiaro, nessun collettivismo. Chiaramente la politica sanitaria privatistica lombarda ha fatto cilecca e la solidarietà di tutta l’ Italia, in primis il Piemonte ha fatto e sta facendo la sofferenza. Mi pare che gli amministratori regionali abbiano agito e stiano agendo con questa logica. E bene che fanno. Spero di essere scusato in questa forzatura: magari non si fermerà la “s pinta produttiva del coronavirus “. Dopo l’ emergenza certi comportamenti di rispetto reciproco saranno all’ordine del giorno.

Difficile ma non impossibile. Cara popolazione mondiale stiamo rischiando grosso. Abbiamo la consapevolezza che il tutto dipenderà anche da noi? Spero ardentemente di sì. E magari non chiederemo al politico di turno di cacciare l’ uomo di colore, che ci dà fastidio sotto casa. Chiederemo ai politici di finanziarie la Sanità pubblica non per ideologia ma per logica. In certe cose i privati vanno bene ed in altre no. Come il pubblico va bene per certe cose e per altre no. Quasi sicuramente non nascerà un nuovo Umanesimo, un nuovo Rinascimento. Forse, in modo più prosaico, ci saranno gocce di saggezza in questo uomo, sia nel Potere sia in tutti noi. Illuso?  Spero di no. E’ nei momenti peggiori che bisogna essere ottimisti. O se volete, quando la lotta si fa dura i duri lottano e magari migliorano per il domani. Il proprio e di tutti… si intende.

Patrizio Tosetto

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