Come devono regolarsi i Comuni con la mancata erogazione dei servizi scolastici (scuolabus, retta per la mensa, asili nido, scuole paritarie ecc) alle famiglie a causa dell’interruzione della didattica?
La via più semplice è il riconoscimento dei crediti da portare a scomputo con il nuovo anno scolastico. Se la chiusura delle scuole dovesse protrarsi oltre le due settimane, vorrà dire che il prossimo anno le famiglie non dovranno pagare la retta per un mese.
A carico dello Stato ovviamente devono andare tutti gli altri oneri che l’emergenza coronavirus sta scaricando sulle famiglie. Mi riferisco in particolare a quelle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori e hanno necessità di una baby sitter. In questo caso, se rimane valido il principio di evitare assembramenti di persone nello stesso spazio, si deve pensare a un concreto sostegno e l’intervento dello Stato diventa essenziale per consentire la continuità produttiva dei genitori. Sono temi ai quali le amministrazioni sono molto sensibili e lo dico avendo vissuto l’esperienza di amministratore. Il governo farà bene a non sottovalutare questo problema di grande impatto sociale.
on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
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