La pessima comunicazione del governo, corretta in modo repentino passando da un allarmismo esagerato a una rassicurazione fuorviante, ha provocato danni di immagine ancora non quantificabili
Ma è sulle conseguenze economiche del coronavirus che il governo mette a rischio l’osso del collo del Paese.
Il presidente Conte sa bene che senza risorse importanti, e non reperibili semplicemente usando la “flessibilità” prevista dal Trattato di Maastricht, non si potrà riavviare il motore dell’economia.Il governo e la sua maggioranza, ma anche le forze di opposizione, devono superare l’idea che con gli aiuti limitati alle zone focolaio riparte l’Italia. L’epidemia sanitaria è circoscritta, o almeno così appare, ma le sue conseguenze economiche hanno investito tutto il tessuto produttivo dell’Italia. Con i sindacati piemontesi, per fare un esempio, giustamente allarmati perché nel decreto del governo non compare alcun riferimento agli ammortizzatori sociali e al sostengo delle imprese in Piemonte. Discorso analogo per la Sicilia o la Toscana è tutte le altre aree. Il governo deve trovare la forza di spiegare a Bruxelles, e a Francoforte, che un collasso della manifattura italiana non sarà a beneficio di quella tedesca, già in recessione, ma diventerà una zavorra per tutta l’Unione. Senza solidarietà, l’Europa rischia come se non più dell’Italia.
On. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
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